Un giorno a Palermo. Appunti di viaggio

gennaio 10, 2016 in Album fotografici

Palermo - le chieseSicuramente ritornerò a Palermo. Da quando l’ho vista la prima volta, nell’ottobre scorso, m’è rimasto in testa un chiodo fisso: ritornarci!

I palazzi e le chiese sono sconfinatamente belli che quasi tolgono il fiato. I fiori che ricamano le vie con i loro colori spargendo profumi, catturano i sensi; e l’esotico campionario del mercato di Ballarò sa far precipitare in un immenso vortice di essenze gli occhi e la mente.  Leggi il resto di questa voce →

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Antonio Stagnoli ci ha comunicato il linguaggio del silenzio

ottobre 30, 2015 in Album fotografici, Arte e mostre

Il pittore, nato a Bagolino nel 1922, è morto il 26 ottobre scorso all’età di 93 anni

Stagnoli1Antonio Stagnoli è stato per me un compagno di viaggio. La nostra conoscenza, divenuta poi amicizia, risale agli anni Settanta. Oggi per lui il viaggio terreno si è interrotto. Il mio prosegue con un grande vuoto: la sua assenza non è di poco conto. Eppure non posso dire di sentirmi solo o di sentirmi orfano. Ho assistito negli ultimi anni, fin negli ultimi giorni, al suo irreversibile declino. Ogni volta che mi vedeva gli brillavano gli occhi e mi chiedeva “Come stai?”, mentre io avrei dovuto chiederglielo per primo. Ecco, la sua serenità di fondo, la sua saggezza antica mi faranno sempre compagnia. Leggi il resto di questa voce →

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Viaggio in Armenia

luglio 8, 2015 in Album fotografici, Letteratura

Osip MandelstamIn Viaggio in Armenia (1930), di Osip Mandel’stam, ed. Adelphi, ho trovato il riscontro alle molte impressioni che mi si formavano nella mente quando, nel 2014, calpestavo quella terra pre-caucasica e ne scoprivo il paesaggio. Già negli anni Trenta lo scrittore scriveva: «Ovunque capitassi incontravo l’inflessibile volontà e la ferma mano del partito bolscevico. L’edificazione socialista sta diventando per l’Armenia una sorta di seconda natura». Per quel che mi riguarda, anche dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica, dismesse ormai le fabbriche dell’industria pesante, ho potuto vedere quanto condizionante continui ad essere il rapporto di dipendenza economica dell’Armenia dalla Russia, se non altro per l’obbligo a rifornirsi del gas che la Grande Madre vi riversa attraverso le più astruse tubature, i cui impianti modificano e deturpano vergognosamente il suo paesaggio.

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Cari visi sconosciuti

luglio 2, 2015 in Album fotografici

Ero per la città, fra le viuzze
dell’amato sobborgo. E m’imbattevo
in cari visi sconosciuti…

(da Ero per la città di Sandro Penna)

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Urbe

giugno 15, 2015 in Album fotografici

Io vo… tu vai… si va…
Ma non chiedere dove
ti direbbero una bugia:
dove non si sa.
E è tanto bello quando uno va.
Io vo… tu vai… si va…
perché soltanto andare
in un mondo di ciechi
è la felicità.

(Movimento di Aldo Palazzeschi)

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Natura

maggio 26, 2015 in Album fotografici

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall’azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell’aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest’odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.

(da I limoni di Eugenio Montale)

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Ritorno alla polaroid

settembre 16, 2014 in Arte e mostre, Interviste

GIOVANNA MAGRI: VISIONI DELL’INVISIBILE

polaroidGiovanna Magri, gardesana di origine, insegna fotografia alla Libera Accademia di Belle Arti (Laba) di Brescia. Sulla sua opera recente è uscito un libro, Visioni dell’invisibile, Maretti editore, 2013, particolarmente curato. Tema degli scatti: un ideale viaggio dantesco nelle dimensioni di Inferno, Purgatorio e Paradiso, con l’evidenziazione, per ciascuna delle tre cantiche, di un colore simbolo, segno e cifra di un diverso “status” mentale, cioè di un diverso pensiero che contraddistingue la riflessione dell’autrice.

Macchina preferita da Giovanna Magri è una Polaroid 20-25, oggi ormai in disuso per il mercato. Alle pareti della sua casa-atelier alcune opere raccontano frammenti di vita, degli altri e sua. Leggi il resto di questa voce →

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Sono nato nel caos. I dubbi inquieti di Pirandello

maggio 29, 2014 in Album fotografici, Letteratura

pirandelloCome non sentirsi stregati dalla terra e dal mare di Sicilia?

Gli aromi tutti, provenienti dai lidi salati dei litorali e dai mille arbusti che allignano sui pendii, si accumulano, si concentrano e, così fusi, si lasciano trasportare come  una lieve nuvola che inebria i pensieri, e invita a sognare. Ricordate Kaos, il poeticissimo film dei fratelli Taviani, che offre e svela per immagini di rara bellezza e intensità alcune novelle di Pirandello? In particolare, ho in mente le scene che rimandano ai suoi struggenti Colloqui con i personaggi, quelle con i bimbi che scendono balzellando da una montagna polverosa di bianchissima pomice e si immergono tra le onde in una tavolozza di colori che varia tra il bianco accecante, il verde smeraldo, il blu oltremare. Leggi il resto di questa voce →

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Viaggio terrestre e celeste di Mario Luzi

maggio 11, 2014 in Album fotografici, Letteratura

Dalla foce alla sorgente attraversando le Crete senesi

mario luzi“Quello è un paesaggio quasi ascetico. E’ un paesaggio dove non leggi la linea di demarcazione tra il finito e l’infinito. Sembra che il pensiero ti scorra e cerchi di sconfinare dal limite” – diceva Mario Luzi nella conversazione che tenni con lui nel febbraio 2000 (ne nacque poi un’intervista sulla Felicità, pubblicata da Vannini, Bs). E quando gli dissi che a me le Crete sembravano dolci e materne, subito mi fermò: “Nel Canto salutare uso la parola matria parlando di questo paesaggio morbido e rotondo che sa di maternità”.

Ogni volta che torno in quel mare di dune  è, per me, come rientrare nel grembo della natura.  Lo guardo con rispetto e stupore, e lascio che sia lui a mostrarmi i suoi tortuosi sentieri.  Lo dico con l’occhio del viaggiatore, non con la mente di chi vi ha trascorso stagioni importanti della vita. Leggi il resto di questa voce →

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Istanbul sul Bosforo con Pamuk

aprile 27, 2014 in Album fotografici, Letteratura

DOVE LA TRISTEZZA E LA GIOIA S’INCONTRANO

 

pamukUn viaggio organizzato ha i suoi vantaggi ma anche tanti limiti. Alla fine, lascia sempre una quantità di aspettative non soddisfatte. Se poi la guida che ti accompagna ha più di una riserva mentale e non ha letto Pamuk, allora Istanbul la vedi solo con gli occhi del turista distratto e consumista; ti sfuggono i suoi umori e le sue pulsioni intime e profonde.

Metti la classica gita sul Bosforo, per esempio. Se non avessi appuntato le pagine che lo descrivono, dove emerge un crogiuolo di ricordi personali, familiari, storici, messi insieme da Orhan Pamuk nel suo splendido racconto della città (O. Pamuk, Istanbul, i ricordi e la città, Einaudi, 2003), sarebbe stata per me una normale gita in battello di fronte a chilometri di costa urbanizzata, dove è ancora possibile leggere qua e là qualche significativa stratificazione storica. Ma l’anima del Bosforo mi sarebbe sfuggita.

I miei scatti fotografici, dunque, non sono andati a ruota libera. Hanno seguito, lungo il filo della memoria, le parole e i pensieri dello scrittore, come li ricordavo, non sempre precisi nella citazione e nel rimando. Leggi il resto di questa voce →

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