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L’orto pensile‭: i nuovi racconti di Franco Ghigini

gennaio 14, 2014 in Recensioni da Piera Maculotti

franco_ghigini_orto_pensilePrati,‭ ‬boschi,‭ ‬stalle‭; ‬latte e polenta in tavola.‭ ‬Le officine nel fondovalle,‭ ‬le partite alla morra in osteria…‭  ‬Immagini di‭ ‬un mondo sospeso‭ ‬nella‭ ‬memoria,‭ ‬appeso al filo della tradizione,‭ ‬sommerso dal cambiamento.‭
E poi‭ ‬salvato‭ ‬-‭ ‬nella sua aspra verità‭ ‬-‭ ‬da uno sguardo attento,‭ ‬curioso,‭ ‬capace di ridargli vita e voce.‭ ‬A svelare quel mondo‭ ‬-‭ ‬con lucidità e‭ ‬amorevole comprensione‭ ‬-‭ ‬è l’etnografo bresciano‭ ‬Franco Ghigini nel suo esordio narrativo‭ ‬L’orto pensile‭ (‬Grafo pp.‭ ‬117‭ ‬€‭ ‬10‭)‬.

Nove racconti:‭ ‬storie strane e vere tra borghi montani e valli,‭ ‬sfide e fatiche,‭ ‬fughe e ritorni.‭ ‬Tra nubi,‭ ‬sole e terra‭; ‬e radici,‭ ‬tronchi e foglie:‭ ‬la stessa sostanza di cui sono fatti i sogni di questi eroi,‭ ‬minimi e vivi,‭ ‬dentro‭ ‬un’epica‭ ‬-‭ ‬rurale e‭ ‬urbana‭ ‬-‭ ‬di povere‭ ‬straordinarie avventure.‭
E‭’ ‬il‭ ‬placido delirio di‭ ‬Martino,‭ ‬assorto ogni sera,‭ ‬dopo il turno in fabbrica,‭ ‬nella contemplazione diligente del micro-prato‭ ‬davanti alla brutta casa.‭ ‬Poi,‭ ‬l’inaspettato…‭ ‬Che arriva sempre.‭ Leggi il resto di questa voce →

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Ramallah, tra speculazione edilizia e donne resistenti [2]

gennaio 9, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Bandierina-IngleseDisponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi

Per scorgere il “monte di Dio” che Ramallah conserva etimologicamente bisogna fare un’immane opera di fantasia e provare a immaginare distese di erba laddove ora vedi solo immondizia e case accatastate. La città, venutasi impropriamente a sostituire alla capitale effettiva della Palestina – Gerusalemme, sotto occupazione israeliana dal 1967 – , si è infatti espansa senza un piano regolatore che potesse impedire la totale deturpazione del paesaggio. Ramallah si trova in quella che gli accordi di Oslo definiscono zona A, e che dunque sarebbe sotto il pieno controllo dell’Autorità palestinese. Capisci immediatamente che queste suddivisioni sono fumose e inconsistenti e che da uno Stato come Israele, che non ha mai dichiarato formalmente i propri confini, non si può certo sperare il riconoscimento e il rispetto di quelli altrui. Inizi a comprendere quanto sia complicato distinguere ciò che è israeliano da ciò che non lo è più.

Un check point e il muro ti avvisano che siete in territorio palestinese, ma formalmente anche Gerusalemme lo è, visto che l’ONU ha sempre dichiarato illegittimo il documento con il quale lo Stato ebraico proclama la città dei tre monoteismi come propria capitale. In questa cittadina, che la tua guida Leggi il resto di questa voce →

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Ramallah: between property speculating and struggling women

gennaio 9, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi  Leggi il resto di questa voce →

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Da Caravaggio a Canaletto. L’arte italiana approda a Budapest

gennaio 8, 2014 in Arte e mostre da Laura Giuffredi

Due secoli di arte italiana vengono celebrati in una mostra straordinaria al Szépmuvészeti Múzeum di Budapest. Ricca di capolavori e scientificamente ineccepibile, con 141 dipinti accuratamente selezionati provenienti dai piú importanti musei del mondo, dá la possibilitá di capire la varietá di stili e le molte personalitá artistiche di quei decenni.

(La mostra è aperta fino al 16 febbraio 2014 e i biglietti per visitarla si possono comprare online sul sito del museo: http://www.szepmuveszeti.hu/)

“La cultura é dialogo tra opere e persone, ma puó far dialogare anche le nazioni”, ha detto il ministro ungherese della Cultura Zoltán Balog presente all’inaugurazione. Obiettivo decisamente centrato con questa significativa esposizione. La politica dello Szépmuvészeti Múzeum di Budapest é stata da subito chiara, da quando si pose l’ambizioso obiettivo di presentare la pittura italiana dal XV al XVIII secolo in due mostre consecutive: la prima “Da Botticelli a Tiziano”, tenutasi nel 2009-2010; quella ora in corso “Da Caravaggio a Canaletto – Due secoli di capolavori italiani” che segna l’evento della stagione ungherese-italiana. Mai prima d’ora una gamma così completa della pittura italiana di questo periodo era stata presentata al pubblico ungherese (ben 141 quadri esposti e provenienti dai musei più importanti del mondo). Leggi il resto di questa voce →

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Welcome to Filastin [1]

gennaio 7, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Bandierina-IngleseDisponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi

Mentre ti dirigi al controllo passaporti, timorosa, riluttante e sforzandoti di recitare mentalmente il copione della pellegrina smaniosa di visitare i luoghi sacri, il tuo pensiero va a Lui, a quel ragazzo intrepido e appassionato che entrò a Gaza via mare, rompendo il blocco navale israeliano. Tu, che sei infinitamente più pavida, per arrivare in Palestina hai dovuto optare per un viaggio organizzato e già te la fai sotto. Palestina? Tecnicamente sei nell’aeroporto di Tel Aviv, intitolato a Ben Gurion, quel Ben Gurion che diceva cose come dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre e l’eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba, tanto per sottolineare, sin dall’inizio, quali mezzi di convivenza pacifica volesse adottare verso la popolazione autoctona il fondatore di quella che, dopo più di sessant’anni di pulizia etnica, apartheid e occupazione, è ancora considerata l’unica democrazia del Medio Oriente. Stare al gioco e fingere di non conoscere neppure l’esistenza di una terra chiamata Palestina – d’altro canto la tua guida Touring la chiama “Territori palestinesi” e la descrive quasi come un’appendice dello Stato ebraico – aumenta il senso di disagio e inadeguatezza e, ancora una volta, pensi a quell’italiano dagli occhi e capelli scuri che a Tel Aviv fu arrestato due volte, senza che la tortura o la prepotenza scalfissero il suo impegno per i diritti umani. Osservi quegli impiegati tuoi coetanei e ti domandi come si possa, coscientemente, scegliere un’occupazione Leggi il resto di questa voce →

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Welcome to Filastin

gennaio 7, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi Leggi il resto di questa voce →

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Leonardo Sciascia oltre l’illuminismo

gennaio 7, 2014 in Letteratura da Mario Baldoli

“Ce ne ricorderemo di questo pianeta” volle scritto sulla sua tomba Leonardo Sciascia e volle andarsene con un crocifisso d’argento vicino. Agli aspetti religiosi e non illuministici – un insolito approccio a Sciascia – è dedicata la prima parte di “Todomodo. Rivista internazionale di studi sciasciani”, un volume di 300 pagine, pubblicato dall’editore Leo Olschki. Un’ opera voluta dagli “Amici di Leonardo Sciascia”, ora arrivata al terzo numero La rivista è arricchita da molti ritratti inediti di Sciascia ad opera di Mario Francesconi e da ritratti di amici o artisti di cui parla Sciascia nei suoi libri. Infine si legge anche un intervento di Sciascia stesso a Radio radicale.

Contraddisse e si contraddisse”, diceva di sé Sciascia, ed è naturale, dato che dalla sua prima opera (una raccolta poetica) Favole della dittatura del 1950 alle ultime Una storia semplice e Il cavaliere e la morte del 1989, passano quarant’anni di un tempo. Più profonda è la ragione della sua ricerca dentro i nodi del potere, ricerca che fu il tratto unificante della sua letteratura e della sua vita. In tale tempo inquieto, Sciascia, scrittore impegnato, dovette fare i conti con tensioni, anche esistenziali, che lo portarono ad entrare direttamente nella vita politica diventando parlamentare italiano e europeo, e ad intervenire, fuori dal coro, sul caso Moro e sul tema della mafia.

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Vado a scuola

dicembre 22, 2013 in Cinema da Elisa Masneri

Ogni mattina Jackson, dieci anni, attraversa 15 km di savana per andare a scuola. Quando tocca a lui fare l’alzabandiera e cantare l’inno, parte da casa alle 5.30 del mattino nel tentativo di arrivare un po’ in anticipo. Deve però stare attento agli elefanti e agli animali pericolosi che popolano il Kenia e minacciano il suo percorso.

Zahira è marocchina e vive in un villaggio sperduto sulle montagne dell’Atlante. Vive in un collegio, ma nel fine settimana torna a casa a salutare i suoi e l’anziana nonna, orgogliosa di avere una nipote che può studiare ed essere indipendente. Ogni lunedì mattina Zahira deve camminare per quattro ore sugli sconnessi sentieri di montagna che la portano in paese e quindi a scuola.

Carlito ha undici anni come Zahira, ma vive dall’altra parte del mondo, in Patagonia: ogni mattina galoppa sul suo cavallo per i 25 km che lo separano dalla scuola. Ha la responsabilità di portare con se anche la sorellina, i suoi genitori contano su di lui e non li può deludere.

Anche Samuel ha undici anni, ma non può camminare: i suoi fratelli ogni giorno spingono la sua traballante sedia a rotelle per 4 km, trascinandola sulla Leggi il resto di questa voce →

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Il giustiziere della malga

dicembre 20, 2013 in Approfondimenti da Claudio Ianni Lucio

Quando l’uomo col fucile incontra l’uomo disarmato, l’uomo disarmato è un uomo morto. Figuriamoci poi se tra i due inizia un corpo a corpo al quale il primo partecipa senza abbandonare l’arma. E figuriamoci poi se l’uomo disarmato, oltre a essere disarmato, è anche impaurito.
Molte voci, tra le quali tutto il paese di Serle (Bs), stanno difendendo in questi giorni Mirko Franzoni, il novello Charles Bronson della Valle Sabbia, reduce dall’omicidio commesso il 14 dicembre scorso ai danni di un ladro 26enne sorpreso ad abbandonare, dopo il furto, la casa abitata dall’imputato e dal fratello (secondo alcuni, mentre secondo altri sarebbe dimora esclusiva del fratello).

Le versioni dello svolgersi dei fatti proposte finora sono diverse e, per certi aspetti, discordanti (anche perché ho l’impressione che si sia formata, fin da subito, una coltre di omertà a difesa del Giustiziere della Malga), perciò è meglio considerare soltanto gli elementi certi: Mirko Franzoni, accortosi di un furto in corso nell’abitazione del fratello, ha imbracciato un fucile calibro 12, dandosi all’inseguimento di uno dei due ladri (ladro di cui ho scoperto il nome solo oggi, Eduard Ndoj, visto che l’unico a essere riportato dappertutto è quello dell’Ernesto Sparalesto della Valle. Però ho saputo benissimo fin dal principio che lo svaligiatore morto era di nazionalità albanese, questo lo precisano con dovizia quasi tutti) e raggiungendolo circa due ore più tardi. A quel punto, secondo la versione del Franzoni, avrebbe avuto luogo una colluttazione nel corso della quale il ladro ha rimediato un colpo a bruciapelo che l’ha Leggi il resto di questa voce →

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Ogni maledetto lunedì (su due) di Zerocalcare: L’Altro che è in noi.

dicembre 12, 2013 in Graphic novel, Recensioni da Damiano Cason

zerocalcareSono ormai molti a parlare di Zerocalcare, fumettista che ha guadagnato le cronache nazionali grazie alla sua abilità di “parlare con la voce di una generazione”. Certo è difficile dire qualcosa di più rispetto a una frase così sintetica e allo stesso tempo totalizzante a proposito di Ogni maledetto lunedì (su due) (che è la raccolta delle strisce bi-settimanali del suo blog, ossia ciò che l’ha reso famoso). Eppure su questo parlare a/di una generazione ci possono essere infiniti malintesi. Leggi il resto di questa voce →

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