“Se chiudi gli occhi”, l’ultimo romanzo di Tina Manzella

novembre 22, 2014 in Recensioni da Piera Maculotti

mazzellaLa capacità di vedere. Ma forse soprattutto quella di guardare… Con gli occhi del cuore o con la testa. Pensare, sentire, immaginare: affrontare il mondo in modi diversi, leggere la vita da differenti punti di vista… Succede nel nuovo romanzo di Tina Mazzella Se chiudi gli occhi (ed. Aletti pp.382 €15). L’autrice bresciana, dopo saggi impegnati sul tema della disabilità – come Voci fuori campo realizzato con la Commissione Pari Opportunità del Comune di Brescia – e l’esordio narrativo col recente D’Autunno, prosegue la sua attività di “contastorie” con un denso, toccante racconto tutto al femminile.

Viola! … dalla tua nascita hai portato la luce nelle nostre vite” scrive la nonna Antonella alla nipotina, con parole d’amore e di verità perché – da grande – possa conoscere la complessa, aspra storia della sua famiglia.

La vita “è un dono”; che molto spesso è offeso, calpestato: limiti, mali, sfide e fatiche; e a volte troppa assenza e cupa violenza (l’orco maligno non sta solo nelle favole!).

Un arduo cammino che Antonella affronta con pazienza e coraggio, sempre in cerca di luce… Ne ha bisogno; anche per la figlia Paola, vitalissima fanciulla, che sa che la notte “è misteriosa e buia” perché gliel’hanno insegnato; per lei è come il giorno: ai suoi occhi, fin dalla nascita, la realtà è “piatta e incolore”. Un duro dato quotidiano che può diventare insostenibile tormento soprattutto se la sorella Erica si ribella al peso di “quella brutta ciecaccia”!

Ci sono responsabilità, e sofferenze, diverse che il libro racconta con l’efficacia delle parole dette in prima persona: c’è la vibrante narrazione di Antonella a cui si alternano – nella seconda e nella quarta parte della storia – i File di Paola – ansie e paure affidate al computer dall’adolescente non vedente – e, a concludere, una Lettera di Erica, ora donna adulta, lucida e inquieta, tormentata da un doloroso amore, filiale e materno, per Viola… Fili di un intreccio che Tina Mazzella abilmente disegna tra voci vive e temi veri.

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