Il segreto di Renzo

febbraio 24, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia da Alessandro Torre

TIPOLOGIA NARRATIVA
Nel mezzo dei tumulti milanesi per la carestia del pane, Renzo scorge, tra la folla, la donna più bella che abbia mai visto. È Angelica, principessa del Catai, scappata dall’Oriente dopo un fulmineo e fallimentare matrimonio con il fante Medoro. Il giovane ne rimane folgorato, ma i doveri verso la promessa sposa Lucia lo tormentano.
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Enrico Baj, “Angelica e Medoro” (1979)

Tutte le certezze di Renzo, la sua fermezza, la sua capacità di trovare risposte e punti fermi anche nelle situazioni più difficili si dissolsero. Non voleva ammetterlo, non riusciva a crederci, ma mai nella sua vita il cuore gli era battuto con una tale frequenza. Se solo si fosse sparato, mai avrebbe goduto della vista della meravigliosa principessa. Ora, nel suo tremore continuo, provava un pizzico di esaltazione incontrollabile, mescolata ai sensi di colpa per quel tradimento immaginario. 

Decise di seguire l’affascinante donna e di parlarle, ma la principessa, quando si vide raggiungere da quell’uomo sconosciuto e con i tratti così visibilmente euforici, parve spaventata e disorientata: non conosceva l’italiano e le frasi di Renzo sarebbero state sconnesse e insensate anche per un perfetto parlante lombardo. Leggeva negli occhi del giovane Tramaglino il terrore per quel dialogo e si spaventò a sua volta. Renzo non fece in tempo a trovare il coraggio per esprimere il suo strabordante sentimento che la folla li investì, separandoli per sempre.

Qualche mese più tardi, il giovane riuscì a sposare Lucia, per la quale provava un amore sincero. Ma, dentro il suo cuore, l’uomo teneva nascosto il più intimo e inconfessabile dei segreti: ogni notte, quando Lucia si abbandonava al sonno profondo, Renzo fantasticava su Angelica, sulle loro possibili notti di passione e su come, forse, la vita a fianco della principessa del Catai sarebbe stata più felice che mai.

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