Incontrare Primo Levi

gennaio 27, 2016 in Interviste, Letteratura da Mario Baldoli

primo leviHo incontrato Primo Levi trent’anni fa, nel 1986, l’anno prima della sua morte.

“Una capra dal viso semita” fu il mio primo pensiero vedendolo, tanto calligraficamente il suo volto corrispondeva all’immagine che avevo di lui. Da quell’incontro uscì un’intervista pubblicata da “Bresciaoggi” il 26 luglio con il titolo I fantasmi di Auschwitz.

Dal primo libro Se questo è un uomo (1947) all’ultimo I sommersi e i salvati (1986), che è anche il titolo di un capitolo di Se questo è un uomo, si conclude, in un percorso circolare, l’opera di Primo Levi. Leggi il resto di questa voce →

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Il ritorno di Vasco Pratolini, lo scrittore più umano

agosto 24, 2015 in Approfondimenti, Letteratura da Roberta Basche

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Vasco Pratolini, Forte dei Marmi, estate 1979 (foto di Luca Carrà)

Per il lettore che abbia affrontato la vita e le opere di Pratolini solo durante gli studi scolastici, spesso nelle poche pagine antologiche a lui dedicate, autore smarrito tra nomi più noti, leggere la raccolta di saggi Atti del convegno internazionale di studi su Vasco Pratolini, ed. Olschki riporta alla luce parole ed emozioni sepolte nella cantina della memoria.

E ripercorrendo con gli occhi gli scaffali della libreria alla ricerca di una sua opera che ricordo di possedere, sfilo Cronache di poveri amanti, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1960.

Ha cantato il gallo del Nesi carbonaio, si è spenta la lanterna dell’albergo Cervia. Il passaggio della vettura che riconduce i tranvieri del turno di notte ha fatto sussultare Oreste parrucchiere che dorme nella bottega di via dei Leoni, cinquanta metri da via del CornoLeggi il resto di questa voce →

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Viaggio in Armenia

luglio 8, 2015 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

Osip MandelstamIn Viaggio in Armenia (1930), di Osip Mandel’stam, ed. Adelphi, ho trovato il riscontro alle molte impressioni che mi si formavano nella mente quando, nel 2014, calpestavo quella terra pre-caucasica e ne scoprivo il paesaggio. Già negli anni Trenta lo scrittore scriveva: «Ovunque capitassi incontravo l’inflessibile volontà e la ferma mano del partito bolscevico. L’edificazione socialista sta diventando per l’Armenia una sorta di seconda natura». Per quel che mi riguarda, anche dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica, dismesse ormai le fabbriche dell’industria pesante, ho potuto vedere quanto condizionante continui ad essere il rapporto di dipendenza economica dell’Armenia dalla Russia, se non altro per l’obbligo a rifornirsi del gas che la Grande Madre vi riversa attraverso le più astruse tubature, i cui impianti modificano e deturpano vergognosamente il suo paesaggio.

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L’amore di Sciascia per la Jugoslavia

aprile 26, 2015 in Letteratura da Mario Baldoli

sciascia1Dalla Sicilia alla Jugoslavia. Continuano ad emergere documenti ed esperienze di Leonardo Sciascia da studi che apparentemente non si rivolgono alla sua poetica, ma ai suoi margini: incontri, testimonianze, interviste, carteggi, viaggi, fotografie. Ma leggendoli si comprende come essi non siano realmente marginali, né si limitino a chiarire aspetti della sua vita privata, ma vadano ad incidere e ampliare la conoscenza della sua opera e gli stessi livelli di lettura. Livelli che in Sciascia sono diversi e profondi.

Per questo e per il tono discorsivo si legge con piacere la raccolta di saggi Leonardo Sciascia e la Jugoslavia. Racconto ai miei amici di Caltanissetta della Jugoslavia e di voi: con entusiasmo, con affetto, a cura di Ricciarda Ricorda, Olschki editore. Leggi il resto di questa voce →

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Analfabeti, migranti e picciriddi: i volti dei romanzi di Marco Balzano

aprile 17, 2015 in Letteratura, Recensioni da Sonia Trovato

copBisogna trovare un altro codice, un altro modo di connettere le cose che si sanno con quelle che si vivono, altrimenti non ha senso, viviamo per frammenti, ci riduciamo a essere inutili banche dati afferma, intristito, il professor Ramino, uno dei personaggi del secondo romanzo di Marco Balzano. E Balzano – con il suo stile piano, ironico e divulgativo – ha trovato un modo brillante ed efficace di connettere le cose che si sanno con quelle che si vivono, modo iniziato con Il figlio del figlio (Avagliano, 2010, pp. 154) e confermato nei successivi Pronti a tutte le partenze (Sellerio, 2013, pp. 209) e L’ultimo arrivato (Sellerio, 2014, pp. 215). Tre romanzi diversi, ma inestricabilmente legati da un nucleo narrativo comuneLeggi il resto di questa voce →

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Sciascia, dal delitto della contessa all’Affaire Moro

marzo 8, 2015 in Letteratura da Mario Baldoli

Todomodo_Rivista_InternazionaleTotomodo, la rivista internazionale di studi sciasciani. edita da Olschki, dedica buona parte del quarto volume all’analisi del romanzo (o saggio) 1912+1. Dubbio normale – romanzo o saggio – per la costante e appassionata fusione di Sciascia tra i due generi.

Dal punto di vista del romanzo, 1912+1 è la cronaca di un delitto avvenuto nell’agosto del 1913: la contessa Tiepolo, che poi contessa divenne solo nei giornali del tempo, aveva ucciso in casa propria l’attendente del marito, capitano dei bersaglieri. Evidente e da lei ammesso che aveva sparato all’attendente, occorreva capire perché. Per “difendere il suo onore”? In tal caso andava assolta, anche se l’assoluzione sarebbe stata una discreta novità, dato che la pratica giurisprudenza si scostava poco dalla vis grata puellis. Leggi il resto di questa voce →

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L’inevitabilità del dolore in tre tragedie inedite del Cinquecento

febbraio 26, 2015 in Letteratura da Mario Baldoli

historia-della-riveriaChiunque si occupi seriamente del lago di Garda, passa attraverso il libro di Bongianni Gratarolo, la “Historia della Riviera di Salò”, un’opera di fine Cinquecento che racconta opere e vita, leggende e avventure del Garda sulla sponda bresciana.

Le tre tragedie riguardano il mondo della Grecia più antica: Altea, Astianatte, Polissena, ora pubblicate da Libere Edizioni.

Le tragedie si collegano all’Iliade, all’Odissea, alle Troiane di Euripide, ad Ovidio, alla Troade di Seneca, com’era nella sensibilità sincretica dell’uomo rinascimentale. Leggi il resto di questa voce →

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Venezia da leggere e i film da vedere

settembre 6, 2014 in Cinema, Letteratura da Elisa Masneri

Il settantunesimo festival del cinema di Venezia sta per concludersi e, mentre si scommette sui vincitori, cerco di fare un resoconto di questi undici giorni di kermesse. Premetto che purtroppo non sono stata al Lido e quindi non ho ancora visto nessuno dei film presentati, ma mi sono tenuta quotidianamente informata confrontando le opinioni di diversi critici cinematografici.

Ancor prima che il festival iniziasse, sono rimasta stupita dall’abbondanza di film ispirati da romanzi: il cinema e la letteratura si sono sempre influenzati e ispirati a vicenda, spesso importanti autori letterari hanno contribuito alla scrittura delle sceneggiature, ma visto che in questa Mostra del cinema le pellicole tratte da romanzi sono veramente tante, temo che questa scelta sia sintomatica di un’industria in crisi economica e creativa.

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Sono nato nel caos. I dubbi inquieti di Pirandello

maggio 29, 2014 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

pirandelloCome non sentirsi stregati dalla terra e dal mare di Sicilia?

Gli aromi tutti, provenienti dai lidi salati dei litorali e dai mille arbusti che allignano sui pendii, si accumulano, si concentrano e, così fusi, si lasciano trasportare come  una lieve nuvola che inebria i pensieri, e invita a sognare. Ricordate Kaos, il poeticissimo film dei fratelli Taviani, che offre e svela per immagini di rara bellezza e intensità alcune novelle di Pirandello? In particolare, ho in mente le scene che rimandano ai suoi struggenti Colloqui con i personaggi, quelle con i bimbi che scendono balzellando da una montagna polverosa di bianchissima pomice e si immergono tra le onde in una tavolozza di colori che varia tra il bianco accecante, il verde smeraldo, il blu oltremare. Leggi il resto di questa voce →

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Viaggio terrestre e celeste di Mario Luzi

maggio 11, 2014 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

Dalla foce alla sorgente attraversando le Crete senesi

mario luzi“Quello è un paesaggio quasi ascetico. E’ un paesaggio dove non leggi la linea di demarcazione tra il finito e l’infinito. Sembra che il pensiero ti scorra e cerchi di sconfinare dal limite” – diceva Mario Luzi nella conversazione che tenni con lui nel febbraio 2000 (ne nacque poi un’intervista sulla Felicità, pubblicata da Vannini, Bs). E quando gli dissi che a me le Crete sembravano dolci e materne, subito mi fermò: “Nel Canto salutare uso la parola matria parlando di questo paesaggio morbido e rotondo che sa di maternità”.

Ogni volta che torno in quel mare di dune  è, per me, come rientrare nel grembo della natura.  Lo guardo con rispetto e stupore, e lascio che sia lui a mostrarmi i suoi tortuosi sentieri.  Lo dico con l’occhio del viaggiatore, non con la mente di chi vi ha trascorso stagioni importanti della vita. Leggi il resto di questa voce →

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