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Bici e baobab

giugno 6, 2013 in Racconti e poesie da Beatrice Orini

E adesso?, pensavo, gli occhi desolati sulla bici. L’avevo legata la mattina a un palo davanti alla stazione, prima di pendolare verso l’università. Ora – 22.30 circa – ero tornata nella mia città con lo strazio tesi dell’Arpia ancora in testa ma anche un umore allegro da birra con gli amici. E subito lo smarrimento: impossibile slegare la bici… Avevo perso la chiave del lucchetto! La mia unica chiave del lucchetto! E adesso? La lascio qui tutta la notte? E poi? Finirà i suoi giorni attaccata a questo palo? No, prima me la ruberanno, me la sventreranno… Già vittima di due furti di velocipede, con tanti corpi mutilati di bici altrui visti in giro, avevo solo voglia di pedalare veloce verso casa. Non mi andava di arrendermi, abbandonando lì il mio mezzo. Lo abbandonai e rincasai a piedi, naturalmente. Con pensieri corrucciati: io perdo tutto, io vivo sul baobab, e qui i mezzi pubblici si annullano al crepuscolo, qui vige la cultura del machinù, ora mi tocca camminare e ben mi sta…

L’indomani mi svegliai combattiva. Decisi di rivolgermi al signor biciclettaio che, delizioso, mi disse “prova con questa”, allungandomi una tenaglia dalle dimensioni decisamente importanti. La infilai nella mia capiente borsa, un po’ rincuorata, un po’ preoccupata: la luce, la gente, la tenaglia… Come fare? E soprattutto, ci sarà ancora la bici? Oh la mia bici… Comprata per pochi soldi in un mercatino francese, metà da corsa metà da città, pareva un insolito assemblaggio di pezzi diversi. Leggi il resto di questa voce →

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da admin

Un progetto per le biblioteche cittadine

maggio 25, 2013 in Approfondimenti da admin

di Leonid Aleksandrovic Vesnin

 La progressiva drastica diminuzione (quando non azzeramento) delle risorse, diminuzione che ha contrassegnato il precedente quinquennio amministrativo, impone una selezione delle priorità di investimento e un progetto politico per le istituzioni culturali direttamente gestite dall’amministrazione comunale, nonché una razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse messe in campo per i servizi bibliotecari.

Ne consegue la necessità di disporre di una riprogettazione rigorosa (nonché minuziosa) dei servizi offerti, riprogettazione elaborata anche con la collaborazione di uno o più esperti esterni. Leggi il resto di questa voce →

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Nessuna piazza e poche vie a Brescia dedicate alle donne. Ai candidati alle elezioni: cosa intendete fare?

maggio 25, 2013 in Approfondimenti da Mario Baldoli

Venticinque sono le liste che si sfidano nelle elezioni comunali di Brescia. Dato che i consiglieri sono stati ridotti a 32, occorrerà almeno il 5% dei voti per avere un posto in consiglio. Non sarà una passeggiata per nessuno.

Abbiamo chiesto ai concorrenti più forti un giudizio sul fatto che a Brescia, su un totale di 550 vie e piazze, il rapporto tra le vie dedicate alle donne e quelle dedicate agli uomini è del 3,6% contro il 96,4%. Nessuna piazza è dedicata a una donna. Faranno qualcosa per cambiare questa situazione?

Li abbiamo invitati a leggere l’articolo della nostra giornalista Roberta Baschè: A Brescia gli uomini si dedicano le vie e dimenticano l’altra metà del mondo Hanno risposto alla nostra domanda le liste di Paroli sindaco, Civica per Del Bono, Francesco Onofri sindaco, Marco Fenaroli e rispettivi alleati. Non hanno risposto a oggi 25 maggio Laura Gamba del Movimento 5 Stelle e Laura Castelletti. Proprio le due donne. Leggi il resto di questa voce →

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Quattro libri, tre donne e il male di vivere

maggio 21, 2013 in Recensioni da Mario Baldoli

boldriniTre donne e quattro libri mi hanno accompagnato in questo maggio piovoso. Due sono di Laura Boldrini, l’attuale presidente della Camera, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati Tutti indietro. Storie di uomini e donne in fuga e di come l’Italia li accoglie, tra paura e solidarietà (pubblicato nel 2010), da leggere e rileggere assolutamente. E il recente Solo le montagne non si incontrano mai. Storia di Murayo e dei suoi due padri, ambedue pubblicati da Rizzoli

L’altro libro è di Helga Schneider, I miei vent’anni (ed. Salani), un seguito del Rogo di Berlino, il libro indimenticabile di questa splendida scrittrice.

Il quarto è Lucy della regista Cristina Comencini, pubblicato da Feltrinelli. Leggi il resto di questa voce →

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W la libertà, il film che il PD (non) dovrebbe vedere

maggio 18, 2013 in Cinema da Elisa Masneri

W la libertà, film di Roberto Andò tratto dal suo romanzo Il trono vuoto, vincitore del premio Campiello nel 2012, ha per protagonista Enrico Olivieri (Toni Servillo), leader del maggior partito di centrosinistra: sposato con una donna impegnata e distante (Michela Cescon), vive in simbiosi con il suo braccio destro Andrea Bottini (Valerio Mastandrea).

Nel bel mezzo del caos della campagna elettorale, la più importante, perché la vittoria sembra finalmente certa, i sondaggi segnalano un calo dei consensi, le contestazioni aumentano e lo stanco politico, che somiglia più ad un grigio burocrate snervato dal lavoro monotono che all’uomo del cambiamento degli slogan elettorali, scappa. Olivieri si rifugia a Parigi da una vecchia fiamma (Valeria Bruni Tedeschi), mentre a Roma il fido Bottini cerca inutilmente di rintracciarlo, dopo aver comunicato alla stampa che il candidato premier ha avuto un malore improvviso. Leggi il resto di questa voce →

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La Leonessa che smacchia il giaguaro

maggio 12, 2013 in Crisi da Sonia Trovato

DSCN3288A pochi minuti dall’inizio della tanto annunciata arringa di Silvio Berlusconi contro i magistrati percorriamo in gran fretta Vicolo Beccaria, convinti di sbucare in una Piazza Duomo gremita di sostenitori e di doverci fare strada tra una calca urlante e inferocita. Quello che ci attende è, invece, uno scenario alquanto desolante, degno di un centro d’animazione per anziani alle prese con un poco partecipato torneo di bocce. Che al posto del Popolo della Libertà sia accorso il Popolo della Terza Età?! E, soprattutto, dove sono i bresciani?! Gli ottantenni venuti ad assistere alla sfilata dell’entourage del Cavaliere hanno l’aria spaurita e smarrita di chi è stato caricato a forza su un pullman e gettato in una piazza che non ha mai visto prima. D’altro canto il PDL ha una lunga tradizione di manifestazioni farlocche, dove casalinghe e pensionati vengono reclutati e addestrati per sventolare bandierine al grido di “Chi non salta comunista è”. Leggi il resto di questa voce →

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Il Melodramma

maggio 10, 2013 in Musica da Mino Rossi

Premessa

Il Melodramma è genere che ha attraversato quattro secoli (XVII à XX) con trasformazioni di linguaggio musicale e alterazioni di ambienti sociali e culturali, perché ha saputo interpretare le istanze dei suoi destinatari = pubblico.

Nelle peripezie erano trattati argomenti che interessavano i committenti: dal divertimento iniziale a temi sociali e politici nel succedersi di anni, di secoli.

Scrivere sul Melodramma, allora,  significa non solo rilevare i mutamenti stilistici musicali, ma focalizzare questioni sociali e politiche dibattute, ove esistenti, e, in ogni caso, puntualizzare il quadro culturale, in cui le vicende si muovano e il compositore operi. Leggi il resto di questa voce →

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Giorgio Maria Griffa. Acquarelli di viaggio e suggestioni visive

aprile 28, 2013 in Arte e mostre da Laura Giuffredi

Faro di Noss Head

Nella “tempesta perfetta”, come molti economisti hanno battezzato la crisi globale ancora in corso, c’è un risvolto positivo nel mondo dell’arte contemporanea: le schizofreniche quotazioni di certi “pseudo-artisti-mercanti” si sono sgonfiate e, per contro, si è registrata una rinnovata attenzione per le espressioni artistiche “vere”, frutto della creatività di uomini e donne che studiano, sperimentano, viaggiano e faticano per cercare nuove strade.

In questo senso l’arte di Giorgio Maria Griffa rivela la dedizione, l’impegno e la fatica dell’artista: egli ottiene, con la tecnica dell’acquarello, per sua natura fatta di velature, che non ammettono ripensamenti, opere di un realismo epidermico e lenticolare. Leggi il resto di questa voce →

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Fischia Brescia e infuria la bufera

aprile 27, 2013 in Crisi da Sonia Trovato

DSCN3270Non ho voluto assoggettarmi a facili stumentalizzazioni; non voglio che la campagna elettorale ruoti tutta intorno alla questione del Bigio ha dichiarato il sindaco bresciano Adriano Paroli, all’indomani della decisione di rinviare la collocazione della statua di Arturo Dazzi al periodo post elettorale. Decisione che, ahimè, non gli ha risparmiato un coro di fischi durante il saluto istituzionale a una Piazza Loggia affollata per festeggiare il 25 aprile.

Eppure le forze dell’ordine ci hanno provato a impedire che il corteo antifascista, partito dal Carmine al termine della pastasciuttata, raggiungesse in tempo il palco, allestendo un improvvisato cordone di poliziotti in tenuta antisommossa. Leggi il resto di questa voce →

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Xilografia mitologica del mio Paese

aprile 26, 2013 in Satira da Claudio Ianni Lucio

Eracle eracleo, anche se non veneziano, trovavàsi ormai da lunghi anni all’ozio in Argo. In quel luogo, la genitura bastarda di Zeus (carnacialesco Anfitrione dai gameti infallibili) ed Alcmena (credulona, anche se in buona fede) che fin dalla culla vantava esperienza nella lotta alle bestie, doveva trovare e, casomai riuscendoci, uccidere la prole, dal sembiante leonino e nemeo, d’incerte origini genitoriali e, perciò, divin-biologiche, ch’era forse di Zeus e Selene, ma forse di Otro ed Echidna, o fors’ancora di Tifone ed Echidna (che comunque v’è due volte su tre, la figlia di Forco e Ceto o di Crisaore e Calliore, la donna con le gambe serpentine, Echidna insomma, candidandosi così come una delle probabili componenti della reale coppia di genitori). Su tali parentele c’è poi da dire che Otro, fratello dell’Idra di Lerna, di Cerbero e della Chimera, venne concepito da Tifone, per mezzo di un procedimento pressoché imponderabile dal punto di vista sessuale, unitosi con Echidna (ai due andò poi lo storico e imbattuto primato di “coppia generatrice di più teste che figli”. Il titolo in questione, insieme alle ovvie difficoltà economiche e relazionali da esso derivate, spinse Tifone, già soverchiato dal trauma infantile della scoperta d’esser nato da una pugnetta di Crono, ad abbandonare il proprio tetto coniugale e rifugiarsi nell’Etna con la scusa, di gran moda al tempo, “delle fatiche mi attendono, debbo scendere in campo per il bene di tutti – anche per la famiglia -, perché la classe dirigente è ormai vecchia decrepita e va sostituita”). Ciò renderebbe, se ne venisse accertata l’origine biologica come figlio di Otro ed Echidna, il Leone frutto d’un incestuoso fornicamento, il che ne spiegherebbe la condotta vandala e antisociale, altrimenti da attribuire a una cattiva educazione o, più probabilmente, a una radicata avidità. Leggi il resto di questa voce →

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