Brescia, l’Alta Velocità e la Bassa Informazione

luglio 1, 2014 in Approfondimenti, Crisi da Sonia Trovato

Cagnolone No Tav, immortalato da Sonia Trovato in occasione della manifestazione in Val Susa il 23 marzo dell’anno scorso.

Che t’an frega della TAV, ta set mia türines”. Chi scrive immagina che, da quando la protesta NO TAV ha conquistato qualche misero trafiletto di giornale nella città lombarda, questa frase stia serpeggiando nei bar, nei pianerottoli, nei supermercati bresciani. Ed è un’obiezione che, oltre a farsi sintomo di un inquietante cinismo nei confronti di tutto quello che avviene lontano dal proprio giardino, palesa una colossale ignoranza verso la truffa dell’Alta Velocità, nella quale è irrimediabilmente invischiata anche la Leonessa d’Italia. “La TAV passa anche da qui. Informati!” recita un adesivo che si trova ogni tanto attaccato a qualche palo. Ma informarsi dove? Perché se il pessimo servizio fornito ieri dall’informazione nostrana è un indice attendibile della sua qualità, c’è da disperarsi.

Ieri infatti era il giorno fissato per l’inizio delle demolizioni delle case di via Toscana, tre palazzine che hanno la sfortuna di sorgere proprio a ridosso dei binari dove passerà lo sfavillante treno. Così “BresciaToday” ha dato la notizia: Sono iniziate lunedì mattina a Brescia, le operazioni di abbattimento delle palazzine di via Toscana, rese necessarie dal passaggio dei binari dell’alta Velocità. Sul posto polizia in assetto antisommossa e gli attivisti NO TAV. Qualche momento di tensione, ma la situazione è sempre rimasta sotto controllo. Ora, a parte quella triste virgola tra soggetto e predicato, che persino una maestra delle elementari segnerebbe con la penna rossa, a colpire è il tono totalmente asettico con il quale viene presentata la notizia dell’abbattimento delle palazzine. Un abbattimento implica un precedente sfratto, e uno sfratto implica un’intera famiglia privata della propria casa. Nel caso specifico, le famiglie sono venticinque, famiglie che certo non ritengono che la demolizione delle loro quattro mura sia un sacrificio inderogabile per far posto al Convoglio del Progresso, come invece lo presentano da anni i giornali compiacenti (quasi tutti) e come fa anche BresciaToday, con quel “rese necessarie…”. La testata non proferisce inoltre parola sul motivo per cui, oltre alla scontata solidarietà verso chi è stato espropriato della propria abitazione, si è formato ieri un gruppo spontaneo di persone in prossimità del cantiere, in “tensione” con le forze dell’ordine. Come già era accaduto per via Roncadelle, i residenti e gli attivisti hanno rinvenuto ingenti quantità di amianto, in una zona che rientra, peraltro, nel’’area a rischio per le contaminazioni del PCB. La presenza dei NO TAV è servita ad allertare l’ASL sul rischio di dispersione di amianto e ad impedire che l’area verde circostante le abitazioni finisse nel mirino delle ruspe.

 notav bresciaMa “BresciaToday” è in buona compagnia. Questo è il trafiletto comparso sul sito del “Giornale di Brescia”: Sono iniziate questa mattina le operazioni di abbattimento delle palazzine di via Toscana per far spazio all’arrivo della linea ferroviaria ad alta valocità (sic). Le ruspe sono entrate in azione in mattinata, sotto la supervisione dei residenti del quartiere e degli attivisti No Tav, con qualche tensione. La situazione è comunque sotto controllo. Supervisione? Cioè cioè, fateci capire, i contestatori se ne stavano sotto le ruspe con i caschetti da capo-cantiere, consultando gli schizzi del progetto e impartendo direttive agli operai?! Ma la parola chiave, come nel caso del precedente aggiornamento (si fa per dire) giornalistico, è “sotto controllo”. Pazienza che questo controllo sia stato ottenuto, come sempre nel caso delle proteste del movimento in questione, con camionette della polizia poste a protezione delle ruspe che si accaniscono contro gli edifici. Pazienza che nel Basso Garda siano previste conseguenze devastanti, quali la cementificazione di 2 milioni e 245 mila metri quadrati di terreno e problemi di prosciugamento dei pozzi a sud e innalzamento delle falde a nord, fenomeni dovuti alla costruzione di un tunnel di 7 chilometri nel comune di Lonato. Ce lo chiede l’Europa e con la Tav Brescia sarà collegata all’Europa è il commento, davvero originale, del primo cittadino Emilio Del Bono. Aerei e trasporto stradale, oltre al già esistente traffico ferroviario, non contano nulla: senza l’Alta Velocità, Brescia rischia di sprofondare nella palude del provincialismo, di essere relegata ai più infimi posti della classifica della competitività economica.

Dopo i fatti di ieri – fatti che continuano, probabilmente senza esaurirla, una serie di soprusi che palesano una gestione sfacciatamente autoritaria dell’affaire TAV –, sentiamo l’esigenza di prendere pubblicamente posizione. Il Gruppo 2009 si è speso in diverse occasioni in difesa dell’ambiente, denunciando, ad esempio, l’impatto che l’incuria comunale nei confronti dell’inquinamento da PCB ha comportato sul territorio bresciano, o battendosi contro il disboscamento della Maddalena, messo in atto dalla precedente Giunta per costruire una pista di down hill e  dare spazio al soft air. Per questo, la nostra rivista non può che parteggiare per la causa NO TAV e dichiararsi contraria all’ennesima grande opera che inghiotte inutilmente soldi pubblici e distrugge la vita e la salute di intere città. A sarà düra, ma ci proveremo.

Per saperne di più:

http://notavbs.org/

http://www.comitatoviatoscana.it/

http://www.antinocivitabs.org/

Sabato alle ore 17 è prevista un’ecoparata, con concentramento in via Malta, di fronte all’inceneritore. Vi invitiamo a partecipare! https://www.facebook.com/events/335302283283591/?notif_t=plan_user_invited

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