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Hobbes: la democrazia, il governo, la legge

gennaio 11, 2025 in Approfondimenti da Paolo Merini

Thomas Hobbes

Thomas Hobbes

Mi dedico alla nostra storia, a quella greca e a quella latina (…) più di tutti apprezzai Tucidide. Egli mi dimostrò quanto sia inetta la democrazia e quanto un solo uomo sia più saggio di un’assemblea. Tradussi questo scrittore in modo che mostrasse agli inglesi di rifuggire i retori che si accingevano a consultare.

Machiavelli e Hobbes, l’uno uomo del Rinascimento, l’altro, vissuto un secolo dopo, nelle guerre civili del Seicento inglese, sono i fondatori della scienza politica moderna. Studiosi dell’antica Roma, e Hobbes anche della lingua e del mondo greco, vissuti nel mezzo di continue lotte politiche, abbandonarono il moralismo tradizionale per giudicare i fatti come realmente avvenivano e trarne leggi di valore universale. Leggi il resto di questa voce →

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Il gusto della vita e l’attesa della morte. Dora e Franz a Berlino (VI)

gennaio 5, 2025 in Approfondimenti, Letteratura da Mario Baldoli

Robert Klopstock

Robert Klopstock

Si era all’inizio di giugno del 1924 quando Franz, stroncato dalla sofferenza, disse al medico e amico Robert Klopstock: mi uccida, altrimenti lei è un assassino.

Klopstock si allontanò dal letto per pulire una siringa.

Franz gli disse: Non vada via.

Klopstock rispose: Non vado via.

e Kafka: ma vado via io.

Morì il 3 giugno.

Le poche battute hanno fatto pensare anche all’eutanasia, ma niente lo testimonia e in realtà è inutile sapere di più. Klopstock, per la precisione, era uno studente in medicina che aveva interrotto gli studi per seguire Kafka di cui era diventato amico, lui stesso era guarito dalla tubercolosi. Sua è l’ultima testimonianza su Kafka vivo. Leggi il resto di questa voce →

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La signorina Felicita, Nonna Speranza e la nuova Italia

dicembre 28, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Paolo Merini

Copertina gozzano okOsservavo. Un magnifico mobilio dell’Impero, a fasce lilla e gialle, due canterani a mezzaluna di legno intarsiato, desiderabilissimi, alcune tele di pregio; e tutte queste cose profanate dai soprammobili di mezzo secolo di cattivo gusto; fiori e frutti sotto campane, uccelli imbalsamati. Tutti gli arredi indispensabili dei salotti atroci. Miniature, dagherrotipi…

E’ impossibile non riconoscere l’autore di questo brano. Lo conoscevamo come poeta, ma Guido Gozzano fu anche scrittore di racconti e si trova nella collana Capolavori ritrovati dell’editore Capricorno che propone le opere prime o dimenticate di scrittori che abbiamo letto a scuola, riposte in un angolo e tornate nel lampo del passato. Il titolo del libro è infatti L’altare del passato, con una “lettura” di Giorgio Ballabio e la breve presentazione dell’editore.

Capricorno ha scelto 11 racconti di questo giovane canavese, innamorato della Torino sabauda, viaggiatore fino all’India per curare la tubercolosi, morto a 32 anni, nel 1916, poeta di classici come La signorina Felicita, ovvero la Felicità e L’amica di nonna Speranza. Ovvio che Felicità e Speranza non sono scelte a caso, sono allegorie. Leggi il resto di questa voce →

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Una natura “illogica” per non essere umani

dicembre 3, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Viola Allegri

Cechov copertinaWalter Benjamin lamentava che i libri fossero pubblicati opportunisticamente seguendo le date del calendario, ma oggi il commercio li ha almeno triplicati e G9 non teme il giudizio di Benjamin sulle ricorrenze, ad es.si occupa a puntate (siamo alla V) di Kafka (cento anni dalla morte). Poi il calendario ci informa che ne sono passati 120 da quella di Anton Cechov, di cui si è ricordata l’editrice Adelphi ripubblicando il libro unico e meno letto di Cechov, L’isola di Sachalin, curato da Valentina Parisi, con fotografie provenienti dal Museo della letteratura di Mosca: un’opera senza un corridoio letterario in cui inserirlo.

Cechov era un buon medico ma tradì a lungo la medicina per la letteratura, oltre a vivere a lungo con ambedue, fino alla morte di tisi a 44 anni.

Stanco di scrivere -per campare- raccontini giornalistici, disgustato dalla grettezza, invidia e avidità dei letterati Mosca, insofferente della dittatura letteraria di Tolstoj di cui pure era stato ospite apprezzato malgrado la diversa concezione del mondo: spiritualistica per il primo, realistica per lui, fece con medicina e letteratura ciò che fanno un marito o una moglie in tali conflitti: si trovano un amante o un’amante. Leggi il resto di questa voce →

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La santità di Don Giuseppe Rossi, martire per la sua gente

novembre 15, 2024 in Approfondimenti da Pino Mongiello

Don Giuseppe Rossi copertina

Don Giuseppe Rossi, parroco di Castiglione d’Ossola, è stato un prete che forse avrebbe trascorso la sua vita con semplicità, in umiltà e obbedienza al suo vescovo, fermamente convinto della sua vocazione, dedito con amore alla cura delle anime a lui affidate e non avrebbe raggiunto la notorietà che oggi lo circonda se non fosse stato barbaramente ucciso dai fascisti il 26 febbraio 1945. Era nato a Varallo Pombia (NO) il 3 novembre 1912 ed era stato ordinato presbitero il 29 giugno 1937. La sua biografia è narrata in un volumetto di 94 pagine da Marco Perotti per Interlinea, Novara, 2024, € 15, con essenzialità e asciuttezza, ed anche con rigore informativo. La figura di quel prete ci viene restituita a tutto tondo, lontana da qualsiasi intento agiografico e quindi integra nella sua verità storica. Questi i fatti, tutti avvenuti in una sola giornata, due mesi prima della fine della guerra: la mattina del 26 febbraio ’45 un gruppo di partigiani della Val d’Ossola compie un attentato contro un camion carico di fascisti intenzionati a rastrellare la zona nei pressi di Castiglione, il paese dove è parroco don Rossi. Leggi il resto di questa voce →

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In quel Tesoretto si sono specchiati in tanti

novembre 3, 2024 in Letteratura, Recensioni da Viola Allegri

Coperina tesorettoSiete voi qui, ser Brunetto?

Nel XV canto dell’Inferno, uno dei più commoventi e suggestivi, Dante incontra il suo vecchio maestro. Affetto, nostalgia, invettive contro Firenze, previsione del futuro si mescolano ai margini di un sabbione ardente dove cade sui sodomiti una pioggia di fuoco. Tra i due avviene un dialogo di 102 versi che affrontano temi culturali, sociali e politici.

Ma più mi colpirono a scuola le ultime parole di Brunetto:

Sieti raccomandato il mio Tesoro

nel qual io vivo ancora, e più non cheggio

ed io curioso: qual è il Tesoro che le note a piè di pagina liquidano in breve come “libretto”?

Ora finalmente lo conosco. L’ha pubblicato l’editore Carocci: il Tesoretto, a cura di Giorgio Inglese. Leggi il resto di questa voce →

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Kafka a Milena: la nostra è una storia a tre (5)

ottobre 15, 2024 in Approfondimenti da Mario Baldoli

Milena Jesenskà

Milena Jesenskà

Nell’aprile 1920 per curare la tubercolosi, Kafka va a Merano. Lì riceve la lettera di una donna ceca che vive a Vienna, Milena Jesenskà che gli chiede l’autorizzazione a tradurre dei suoi racconti in ceco per pubblicarli su “La tribuna”, un giornale dove lei faceva le prime esperienze. Colta, intelligente e sensibile, Milena aveva notato la superiorità di Kafka sugli altri scrittori. Naturalmente Kafka conosceva il ceco, ma quello d’ufficio, aveva frequentato sempre e solo scuole tedesche, come i suoi amici, quindi il suo ceco non era letterario.

Milena è una donna eccezionale su cui si sono scritti vari libri. Figlia del professore universitario Jesensky, uno dei maggiori esperti di chirurgia mascellare, diplomata al ginnasio femminile Minerva di Praga, aveva un carattere forte e appassionato, era disinvolta, sprecona, viveva una vita sregolata e caotica per cui una volta fu anche denunciata per furto che lei giustificò come un attacco erotico. Una vita completamente diversa da quella riservata di K. il quale scrive a Brod: Lei è un fuoco vivo come non ne ho mai visti, ed è molto delicata, coraggiosa, intelligente e getta tutto nel sacrificio o, se vogliamo, lo ha acquistato mediante il sacrificio. Leggi il resto di questa voce →

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Emmy Noether e la nascita dell’algebra astratta

settembre 22, 2024 in Recensioni da Roberta Basche

Strickland_Emmy Noether.inddElisabetta Strickland, matematica e docente universitaria, racconta in Emmy Noether – Vita e opere della donna che stupì Einstein, volume edito da Carocci, la biografia e il percorso di questa brillante scienziata.

Emmy Noether nasce nel marzo del 1882 a Erlangen, cittadina a nord di Norimberga, da Max, matematico e docente universitario, e Ida Kaufmann, pianista.

L’infanzia di Emmy è serena: la famiglia colta dà importanza all’istruzione dei figli, anche se l’aspirazione massima delle donne può solo essere “Kinder, Kirche e Küche” (bambini, chiesa, cucina).

Ma Emmy Noether non ama la vita domestica.

La storia di Ipazia, “la prima vera matematica della storia”, le viene raccontata da Max Noether quando è bambina: Emmy ne rimane affascinata. Leggi il resto di questa voce →

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Italiani, gente cattiva fra negazionismo e rimozione

settembre 11, 2024 in Recensioni da Paolo Merini

kersevan-lager-italianai-copertinaA 15 anni di distanza l’ed. Nutrimenti pubblica, debitamente rivisto, il libro fondamentale Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili italiani jugoslavi 1941-1943, di Alessandra Kersevan:

Dalla lettera scritta da una donna alla famiglia da un campo di concentramento in Croazia:

Siamo nelle baracche dove moriamo dal freddo e dalla fame. Vi scongiuro di mandarmi qualche cosa da mangiare. Malenka (la figlia) è morta in Arbe, era soltanto pelle e ossa, il 31-12 è morto pure mio padre con altri 12 uomini. Liberateci da questo campo, dal Golgota della nostra vita.

Un’altra lettera: Se avete, mandateci un po’ di pane. Sapeste quanto siamo ansiosi di qualche cibo secco! Se tu ci potessi vedere piangeresti a trovarci in questo stato. Soffriamo il freddo e la fame e particolarmente i pidocchi. Leggi il resto di questa voce →

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Il piacere di uccidere un negro

agosto 23, 2024 in Approfondimenti, Recensioni da Mario Baldoli

Uccidi copertinaL’ampio testo (p.300) di Tu uccidi. Come ci raccontano il crimine di Antonio Paolacci e Paola Ronco, ed. effequ è il viaggio attraverso i più noti delitti italiani per approdare al nostro pensiero e sensibilità di oggi: i pregiudizi e l’ignoranza, debitamente sostenuti dalla trivialità dei mass media: la vicina di casa e un amico promossi criminologi, anche il sindaco e il parroco se c’è tempo: era una ragazza solare, un lavoratore che usciva tutte le mattine alle sette, sì qualche volta discutevano, ma non avrei mai pensato. Questo è un paese tranquillo.

Oggi, tranne un caso che analizzeremo più per esteso, gli autori mostrano che accarezziamo il delitto con morbosa e superficiale curiosità, soprattutto con ferme convinzioni: di fronte a un negro, una prostituta, un tossico le reazioni sono simili e svaniscono in fretta. Il desiderio comune è che tutto torni come prima, che anche il dolore finisca sotto il tappeto. Leggi il resto di questa voce →

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