Al vertice del triangolo d’amore c’è Franz Kafka (3)

marzo 6, 2024 in Approfondimenti

Praga, monumento a Kafka

Praga, monumento a Kafka

A Felice: Sarò sempre tuo                               A Grete: Lei è primaverile, mi rende felice

Devo correggermi: una lettrice osserva che tra i massimi scrittori del Novecento, citati nella precedente puntata su Kafka, va inserito almeno Thomas Mann. Ha ragione. Erano anche contemporanei, se così si può dire di uno che visse 80 anni e l’altro 40.

Nel precedente articolo prevedevo di scrivere dei due triangoli amorosi di Kafka, invece sono così complessi che ora posso scrivere solo una parte del primo, il seguito la prossima volta.

Entrare in un triangolo- un uomo e due donne o una donna e due uomini, tralasciando altre combinazioni, richiede nel nostro caso buoni occhiali, perché il triangolo è geografico: Vienna, Praga, Berlino; è nazionale: tedesco, ceco, ebreo, coinvolge (un uomo) Kafka e due donne, si consuma nella prima metà di un secolo sconvolto dalle guerre balcaniche, dalla Grande guerra e da potenti scoperte scientifiche (ad es. Einstein, Planck, Freud) e novità culturali (Heinrich e Thomas Mann, Wedekind, Rilke, Klee, Klimt, Benjamin, Mahler, Schonberg, Stravinskij, Prokof’ev). Leggi il resto di questa voce →

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Le donne della bellezza, la bellezza nella storia

febbraio 1, 2024 in Recensioni

copertina donne sacreSe il naso di Cleopatra fosse stato più corto… Chissà perché Blaise Pascal sognava Cleopatra, la “donna fatale” dell’antichità: un profilo affilato, capelli nerissimi, pelle bruna ambrata, occhi verdi. Così la presentano Franco Cardini e Marina Montesano in Donne sacre. Sacerdotesse e maghe, mistiche e seduttrici, ed. Mulino.

Naturalmente in ogni epoca la bellezza ha i propri canoni. Le statue e i poemi greci segnano un’epoca, mille anni dopo ci abbagliano le celluliti di Rubens. Superba era l’imperatrice bizantina Teodora, occhi grandi che dominano un volto triangolare; nel Novecento le smaglianti Soraya regina di Persia ed Eva Peròn, signora dell’Argentina (cadute ambedue, caddero politicamente i loro mariti: la storia sa vendicarsi), nel cinematografo lasciarono un segno Brigitte Bardot, Audrey Hepburn e tante altre.

Non è un mio elenco, sono alcune personalità che illuminano passaggi su cui gli autori si soffermano per ricordarci che tutto inizia in una grotta preistorica da cui esce una figurina di pietra, dal grosso seno e fondoschiena, archetipo di tutte le possibili donne, alcune adorate come Maria di Nazareth, altre sedotte o seduttrici dagli esiti perversi: Pandora, Elena, Clitemnestra, Medea. Leggi il resto di questa voce →

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L’anarchico socialista Franz Kafka (2)

gennaio 23, 2024 in Approfondimenti

Kafka giovaneÈ piuttosto comune pensare Kafka, con Proust il più grande scrittore del Novecento, come un uomo chiuso in una soffitta a macerarsi in fantasie onanistiche che lo tramutavano in scarafaggio, scimmia e marmotta, con amori falliti e sensi di colpa immaginari e masochistici.

Al contrario, Kafka – oltre a molti incontri amorosi- ebbe ideali e una pratica politica che non abbandonò mai.

Comincia giovanissimo a criticare la comunità ebraica, frequentata anche dal padre (contro cui scrisse la Lettera al padre) trovando intollerabile che le alleanze di fede diventassero alleanze d’affari, che la comunità religiosa si trasformasse in circolo sociologico e culturale. Una comunità senza etica. Così come era insegnata e praticata, la storia degli ebrei gli sembrava una fiaba e delle religioni pensava che si perdono come gli uomini.

A sedici anni aderisce al socialismo, idea alla quale resta fedele per tutta la vita. Leggi il resto di questa voce →

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Amori seri e goliardici del giovane Kafka (1)

gennaio 3, 2024 in Approfondimenti

Il giovane Kafka

Il giovane Kafka

Nel 1906, sul colle di san Lorenzo sopra Praga, un uomo di 23 anni si interroga inquieto. Si tratta di Franz Kafka, dottore in giurisprudenza (col voto di sufficiente): Consideravo i desideri che avevo riguardo alla vita. Risultò che il più importante era quello di arrivare a una visione della vita che pur nel suo naturale cadere e risalire, nello stesso tempo potesse essere vista come un nulla, un sogno, un essere sospesi.

Il nulla, il sogno, l’essere sospeso, un’idea nichilista di sé e del futuro. Ma a quell’età Kafka non ne era certamente maturo e dentro gli urgeva una fresca voglia di vivere, se pure con una sotterranea minaccia. La sua costituzione fisica era fragile: già nell’estate del 1903 aveva soggiornato al Sanatorium (che in tedesco significa semplicemente “Casa di cura”) di Weisser Hirsch, vicino a Dresda. L’anno dopo iniziò a scrivere Descrizione di una battaglia.

Nell’estate del 1905 in un altro Sanatorium, lo Schweinburg a Zuckmantel (Slesia) incontra il primo amore. Nei Diari scrive d’essere stato in intimità con lei, ma lei era una donna e io un ragazzo. Che fosse un ragazzo a 22 anni è evidentemente una frottola, e ne ha raccontate altre, come ogni scrittore. Su quell’incontro non si sa altro. Leggi il resto di questa voce →

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L’umanesimo anarchico di Albert Camus

novembre 15, 2023 in Approfondimenti, Recensioni

Copertina camusNel 1960 moriva in un incidente d’auto Albert Camus, lo scrittore e drammaturgo francese più significativo e problematico del secondo Novecento, premio Nobel nel 1957 “per aver saputo esprimere i problemi che oggi si impongono alla coscienza umana”.

Tra i rottami dell’auto, la figlia aveva trovato un romanzo ancora in via di ordine e sistemazione, ne ha ricomposto pagine e frammenti. Gallimard l’ha pubblicato nel 1994 col titolo Il primo uomo, arrivato ora alla seconda ristampa, trad. Ettore Capriolo, Bompiani editore.

E’ un’autobiografia in terza persona, un romanzo di formazione e insieme un giudizio politico. Nell’interpretazione di Sarra Ghira, docente universitaria e caporedattore di “Orient XXIche ne scrive criticamente nel saggio Questione algerina. Sfatare il mito di Camus, l’opera è nella sua struttura, una tragedia di forte potenza simbolica,

Come per tutti i grandi scrittori, l’interpretazione della vita e dell’opera di Camus resta contraddittoria. Filosoficamente esistenzialista sono Il mito di Sisifo (1942): la vita non ha senso, e indagatore dell’assurdo Lo straniero (1941): il distacco tra l’uomo e la natura. Leggi il resto di questa voce →

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Un mondo ubriaco di guerra

ottobre 23, 2023 in Approfondimenti, Attualità

Chomsky libroDalla fine della II guerra mondiale, il colonialismo e il neocolonialismo occidentali hanno provocato la morte di circa 55 milioni di persone: mai tante stragi ci furono nella storia dell’umanità. Decine di milioni di persone sono morte in silenzio per le conseguenze della guerra. Paradossalmente oggi più che mai, dato che i Paesi ricchi fanno le guerre con piccoli eserciti, scaricando le loro bombe e moltiplicando i morti soprattutto tra la popolazione civile. Di solito tutto avviene in nome della libertà e della democrazia, mentre si dice che siamo in pace da oltre 70 anni. Forse troppi? Ora è tornato il tempo delle guerre.

Il dialogo tra Noam Chomski e Andre Vltichek, Terrorismo occidentale, traduz. di Valentina Nicoli, 2015, Ponte alle grazie editore, ha un inizio e una fine uguali: “Sembra che viviamo in un mondo impazzito”.

Il grande intellettuale e il giornalista d’inchiesta hanno identificato e fotografato quello che non avremmo mai voluto leggere e nemmeno sapere. Che noi, cittadini, governi e poteri economici d’Europa e soprattutto – in proporzione – degli Stati Uniti abbiamo le mani e il cervello sporchi di sangue. Leggi il resto di questa voce →

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Profumo di Persia in una nuova grande poeta

maggio 21, 2023 in Persia

Simin Behbahani

Simin Behbahani

Con emozione mi trovo sul tavolo l’opera delle due maggiori poetesse persiane del Novecento: Forugh Farrokhzad e Simin Behbahani.

A mio parere due poetesse ben più ricche e profonde dei nostri due Nobel Montale e Quasimodo (Simin fu anche proposta due volte per il Nobel). Del resto, su come si prende un Nobel, v. Enrico Tiozzo, La letteratura italiana e il premio Nobel. Storia, critica e documenti, Olschki 2009.

Di Forugh abbiamo scritto il 30-12-2022 sotto il titolo Donna vita libertà riportando molte sue poesie. Su Simin è stato pubblicata nel gennaio 2023 la prima monografia italiana di Nahid Norozi, docente di Lingua e Letteratura persiana all’Università di Bologna, intitolata La mia spada è la poesia. Versi di lotta e d’amore nell’opera di Simin Behbahani, ed. WriteUp Books, (Ferdows. Collana di studi iranici e islamici). Il volume comprende una vasta antologia commentata di circa 80 poesie di Simin con i testi originali persiani in appendice, una ventina dei quali ascoltabili tramite l’applicazione QR. Leggi il resto di questa voce →

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Persia in lotta 2

aprile 8, 2023 in Approfondimenti, Persia

Continua la riflessione di G9 sulla rivolta delle donne persiane, iniziata con il rifiuto del velo (hijab) ed estesasi contro il governo. Da quando gli ayatollah hanno aperto le università alle donne- se pure separate rispetto agli uomini, esse sono diventate la maggioranza delle laureate e attualmente in Iran vi sono 400 scrittrici rispetto a 350 uomini scrittori. La maggior parte delle donne ha fatto studi all’estero ed ha quindi una cultura cosmopolita. Esse si sono quindi impadronite del genere romanzo e saggio, mentre per gli uomini l’ispirazione era da sempre solo la poesia e da poco si sono avvicinati al romanzo, il più famoso dei quali è La civetta cieca di Sadegh Hedayat, che descrive l’insufficienza e il crollo dell’uomo di fronte a un mondo indecifrabile.

Bibi Khanoom Astarabadi

Bibi Khanoom Astarabadi

Lasciamo al prossimo articolo la più toccante – autentica- storia d’amore che io abbia mai letta, e iniziamo un percorso vagabondo negli ultimi due secoli. Quanto scrivo dipende largamente dalle osservazioni critiche di Anna Vanzan, grande traduttrice e conoscitrice del mondo islamico e persiano in particolare.

Comincio da una delle prime scrittrici di fine Ottocento, Bibi Khanum che si impone nel 1895 con il libretto I Vizi degli uomini. Bibi manipola con sapienza al femminile alcuni versi misogini del Corano, il fatto che le donne devono obbedire ai mariti:

Mie sorelle nella fede! Seguite questo ammonimento solo se avete un marito che sia un buon credente e un giusto, uno che non persegua le vie del peccato e che tratti la moglie bene e con gentilezza (…) Non è che ogni uomo sia superiore a ogni donna, né ogni donna è inferiore a ogni uomo. Seguono esempi di superiorità femminile, infine: Non tutti quelli che frettolosamente si mettono sulla testa un cappello e l’assestano, sono illuminati condottieri. Leggi il resto di questa voce →

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In bicicletta per essere felici

marzo 22, 2023 in Approfondimenti, Recensioni

Copertina GusmeriCopertina RigattiC’è un oggettodiceva Umberto Ecoche non cambierà mai: il cucchiaio. Un altro non cambierà mai: la bicicletta; della metà Seicento il primo, della metà Settecento la seconda (non credete a chi la piazza mezzo secolo dopo).

Un oggetto dalle mille vite, dal velocipede alla mountain-bike all’elettrificata. Con una differenza rispetto al cucchiaio, che nel momento in cui la porti fuori dal negozio la bici cambia nome: si chiama Avventura. Da oggetto è diventata sentimento, come il desiderio e l’amore. Che la usiamo un’ora al giorno per andare e tornare dal lavoro, per portare una ragazza sulla canna e sentirci tanto vicini, per fare il giro d’Italia o del mondo, e la notte sognare Bartali e Coppi.

Ecco due libri preziosi, il primo dell’amico Francesco Gusmeri, Prendo la bici e vado in Australia. Da Brescia a Melbourne alla ricerca della felicità (2011), il secondo di Emilio Rigatti, La strada per Istanbul, appena pubblicato con una nuova prefazione (la prima edizione è del 2002), ambedue Ediciclo. Leggi il resto di questa voce →

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Lolita, Nafisi e il nostro totalitarismo

gennaio 13, 2023 in Approfondimenti, Persia

Copertina NafisiSeduto davanti al bidet coperto da una grande valigia a far da scrivania, Vladimir Nabokov lavorava in un monolocale di Parigi negli anni Venti: usava il gabinetto per non svegliare il figlio piccolo.

Il saggio di Azar Nafisi, Quell’altro mondo, Nabokov e l’enigma dell’esilio, ed. Adelphi, trad, di Valeria Gattei, pubblicato in Iran nel 1994, arricchito ora da un’ampia premessa, è il primo tassello di una trilogia completata da Leggere Lolita a Teheran e La repubblica dell’immaginazione, ambedue Adelphi. La passione della scrittrice iraniana Nafisi per Nabokov è nella comune esperienza dell’esilio, della censura e della necessità di scrivere. E tutti e due hanno un grave difetto.

Nafisi, rientrata in patria nel 1979, l’anno della rivoluzione di Khomeini, impossibilitata a continuare ad insegnare letteratura inglese all’Università di Teheran, decide, a rischio della propria vita, di organizzare nella propria casa un seminario per sette delle sue allieve, per il godimento della lettura e per discutere alcuni dei più importanti capolavori della cultura occidentale, per infrangere le regole di un regime censorio: Il seminario diventò il nostro rifugio, il nostro universo autonomo, una sorta di sberleffo alla realtà di volti impauriti e nascosti nei veli della città sotto di noi. Così le studentesse “attraversarono” la Rivoluzione islamica iraniana: sotto il velo, in un intreccio di contraddizioni, la rivendicazione dell’identità culturale e nazionale della propria gente, voglia di Occidente ma rifiuto di appiattimento in esso. Leggi il resto di questa voce →

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