La musica del mais, il nuovo romanzo di Maria Sardella

ottobre 6, 2013 in Recensioni da Piera Maculotti

sardellaLui – sensibile, pacato e gentile – tace… Lei parla, pensa, pulsa… Sono molti anni che i due coniugi condividono il giogo matrimoniale, con rispetto e amore, insieme nel bene, nel male, nella diversità. Ma ora lei – dall’alto della sua aurea mezza età, i figli grandi, il nido vuoto – guarda inquieta ai suoi voli mancati.

Lo racconta, tra molto altro, La musica del mais (biblioFabbrica pp.191 € 16) il nuovo romanzo di Maria Sardella (pugliese di nascita, da tempo bresciana) alla sua seconda prova narrativa dopo l’apprezzato esordio Così è la vita, amore mio.

La protagonista ha il nome giusto – Gemma – per una donna che le amiche chiamano Miss Perfezione. Pronta e brava in tutto: casa, cucina, lavoro di cura (e la laurea sta, sprecata, nel cassetto). Ma ora la casalinghitudine è una gabbia proprio stretta e lei è assediata da ansie, dubbi, interrogativi… Piero, da sempre sposo serio e silenzioso, resta lì muto come un paguro... Gemma vuole parole, calde, vive, vere; e in attesa del miracolo del verbo di lui, le cerca fuori casa: nello studio dell’analista a cui confida il suo malessere, nei taccuini che riempie obbediente per obbligo terapeutico, nei dialoghi con le amiche, libere, emancipate; e persino nella sfida onomastica del suo ri-nominarsi (g)Emma mentre cerca – e trova – lavoro.

Nomi e gesti nuovi mentre riscopre un coraggio sopito e la voglia di affacciarsi al mondo davvero. Così, ecco, inaspettato, un viaggio, breve e intenso nella Puglia della sua verde età fiorita… Ricordi, nostalgia, sogni dentro un paesaggio amato, non diverso da quello dove viveva Jamal, il nordafricano venditore ambulante, l’esotico amico che l’accompagna. Entrambi alla ricerca… E poi Aisha, in fuga… Intense presenze straniere, inquietanti e belle come certe emozioni. Spiragli sulla complessità del nostro vivere oggi, sulla contraddittoria ricchezza del nostro sentire più autentico, tra istanti di follia e consapevolezza.

Fino all’attimo incantato di un bel Risveglio, quando – nel silenzio – sale, piena e misteriosa, quella Musica del mais che Maria Sardella sa comporre con parole lievi, fresche, perfette.

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