Cristo si è fermato a Hebron? [10]

marzo 27, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

Noi non siamo cristiani, non siamo uomini, ma bestie, bestie da soma,
e ancora meno che le bestie, i fruschi, i frusculicchi,
che vivono la loro libera vita diabolica o angelica,
perché noi dobbiamo invece subire il mondo dei cristiani,
che sono di là dall’orizzonte, e sopportarne il peso e il confronto.
(Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli)

 

Shuhada Street

Shuhada Street

Raccontare Hebron. Niente di più difficile. Senza voler esagerare, pensi che Hebron ti abbia irrimediabilmente marchiata, tramortita, lacerata. Raccontare Hebron è raccontare l’apartheid, l’abiura della solidarietà, della compassione, dell’umanità. Raccontare Hebron è raccontare l’Inferno. Eppure il dovere della testimonianza è più forte del riparo del silenzio ha scritto Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, nel libro dedicato al figlio scomparso. E in questo caso, il silenzio ti sembrerebbe l’ennesimo torto nei confronti di chi, in quell’inferno, combatte quotidianamente per la vita, per la dignità, per l’identità, sfidando il muro d’indifferenza della comunità internazionale. Pertanto, quello che segue non potrà che essere un resoconto parziale e impreciso, perché il linguaggio, anche il più esatto, è insufficiente a esprimere l’assurdità, la bestialità, la totale inumanità delle cose cui hai assistito. Leggi il resto di questa voce →

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Did Christ stop in Hebron?

marzo 27, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi Leggi il resto di questa voce →

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At-Tuwani, dove resistere è esistere [9]

marzo 6, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

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Alà, alà, che na a scöla l’è ‘n privilegio ti ripeteva, stizzita, la tua cara nonna quando, da bambina, capitavano quelle mattine in cui avresti pagato oro per poter passare le otto ore di tempo pieno nel suo salotto, a ingozzarti di patatine e fare il pieno di cartoni animati, anziché dover ripetere le tabelline o il passato remoto del verbo essere. Ad At-Tuwani, piccolo villaggio posto nella zona C della Cisgiordania – quella che, secondo gli accordi di Oslo, è sotto totale controllo militare e amministrativo israeliano – ti scontri con il senso di quelle parole. Per i minori che vivono nelle poche abitazioni arroccate sulle colline a sud di Hebron, colline immortalate dal documentario Tomorrow’s land, andare a scuola non è soltanto un privilegio, ma una vera e propria odissea quotidiana. Leggi il resto di questa voce →

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At-Tuwani, where resisting is existing

marzo 6, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi Leggi il resto di questa voce →

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Vedi Nablus… e poi canti! [8]

febbraio 28, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

IMG_0385Ancora scossi dal racconto scioccante della realtà dei campi profughi, vi lasciate portare dal pullman a Nablus, coccarda della resistenza palestinese. Sin dall’ingresso nella città vecchia, senti che qui si respira un’aria diversa dalla più cosmopolita Ramallah. Intanto percepisci, nettamente, un certo grado di diffidenza, quasi un fastidio verso i vostri costumi occidentali, testimoniati da occhiali da sole e macchina digitale alla mano.

Alcuni ragazzini bivaccati in un vicolo vi osservano per qualche minuto, tirano fuori una scopa e iniziano a spazzare l’uscio di casa. Intenerita, credi che stiano pulendo perché ipotizzano un vostro passaggio, e invece, mentre sei assorta in questo genere di pensieri, uno di questi urla, con violenza, “yalla yalla!” (andatevene). Un gruppo di anziani ti guarda, a metà tra lo scandalizzato e il curioso, mentre tenti di rollare una sigaretta senza perdere il resto del gruppo, e un belloccio sorridente ti si avvicina e ti chiede se hai dell’hashish. “Ehm, no, it isn’t a …”, ma poi ti blocchi, perché non hai la minima idea di quale sia la traduzione inglese di “spinello”. Il tuo smisurato amore per questo popolo e per la sua caparbietà si scontra, a Nablus, con il tuo femminismo militante. Leggi il resto di questa voce →

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Visit Nablus….and then sing a song!

febbraio 28, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

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I resistenti della Ghost Town a Brescia

febbraio 27, 2014 in Approfondimenti, Palestina da Beatrice Orini

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

giardinetti di via Odorici

Gli attivisti di YAS con alcuni collaboratori della rivista Gruppo 2009 ai parchetti di via Odorici

“Attraversare Shuhada Street e conoscere la sconvolgente realtà di Hebron è stato scioccante: mi sono sentita davvero impotente. La gente palestinese che ho incontrato mi ha fatto notare che potevo, però, fare qualcosa di importante per loro: tornare a casa e raccontare quello che avevo visto nel mio viaggio”. Così Sonia Trovato, direttrice editoriale della rivista Gruppo 2009 e organizzatrice dell’evento, spiega com’è nata l’idea della serata informativa sull’apartheid di Hebron (Al Khalil in arabo) e la chiusura di Shuhada Street, tenutasi lunedì presso la Casa del Popolo di via Risorgimento, a Urago Mella.

L’iniziativa – promossa a livello nazionale da Assopace Palestina e a Brescia dall’Associazione Amicizia Italia-Palestina Brescia e Gruppo 2009, con la collaborazione di diverse realtà bresciane (Anpi Brescia, Arci, Cgil-Camera del lavoro, Circolo arci Colori e Sapori, Fondazione Guido Piccini) – ha visto come protagonisti Izzat Karaki e Jawad Abu Aisha, rappresentanti dell’organizzazione non violenta di Hebron Youth Against Settlements (YAS). Leggi il resto di questa voce →

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The Partisans of the Ghost Town in Brescia

febbraio 27, 2014 in Approfondimenti, Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Beatrice Orini, translated by Anna Zorzi Leggi il resto di questa voce →

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Lo schiaffo di Balata [7]

febbraio 19, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

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Nothing is changing. È questo il ritornello che si ripete incessante a Balata. Siete a Nablus, una delle più città più popolate della Cisgiordania, ma Balata è una città nella città, con la propria moschea, il proprio supermercato, la propria scuola. Balata è un campo profughi, il più grande della Palestina occupata. Venne fondato nel 1950 dall’UNRWA, agenzia delle Nazioni Unite nata per fronteggiare l’emergenza degli sfollati palestinesi, e fu battezzato Yafa, dato che il 75% dei profughi proveniva da Jaffa, antichissima città araba oggi ridotta a controcanto artistico della modernissima Tel Aviv. Leggi il resto di questa voce →

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The slap of Balata

febbraio 19, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi Leggi il resto di questa voce →

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