Un progetto per le biblioteche cittadine

maggio 25, 2013 in Approfondimenti da admin

di Leonid Aleksandrovic Vesnin

 La progressiva drastica diminuzione (quando non azzeramento) delle risorse, diminuzione che ha contrassegnato il precedente quinquennio amministrativo, impone una selezione delle priorità di investimento e un progetto politico per le istituzioni culturali direttamente gestite dall’amministrazione comunale, nonché una razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse messe in campo per i servizi bibliotecari.

Ne consegue la necessità di disporre di una riprogettazione rigorosa (nonché minuziosa) dei servizi offerti, riprogettazione elaborata anche con la collaborazione di uno o più esperti esterni. Linea guida 1: i servizi bibliotecari centrali.

I servizi bibliotecari centrali – Biblioteca Queriniana, Emeroteca, Mediateca – necessitano di interventi non più rinviabili, in almeno tre ambiti: l’identità istituzionale e le sedi  per la Queriniana, i nuovi spazi per l’Emeroteca, la sede per la Mediateca.

La Queriniana deve dismettere il doppio profilo di biblioteca storica e di biblioteca di pubblica lettura. Nella sede attuale va mantenuta solo la biblioteca di conservazione (per il materiale librario e documentario antico e prezioso) unita a quello di memoria scritta di Brescia e del suo territorio, oltre che per i fondi dell’Archivio Storico Civico.

L'atrio della biblioteca Queriniana

L’atrio della biblioteca Queriniana

Va viceversa individuata una nuova sede per una grande biblioteca moderna con aree a scaffale aperto (almeno centomila documenti), completate da magazzini dove trasferire tutti i materiali queriniani oggi ammessi al prestito a domicilio. Questi spazi, con il progettato trasferimento degli uffici comunali ora presenti, potrebbero, ad esempio, essere individuati negli edifici di via Marconi attualmente occupati dall’assessorato ai Lavori Pubblici e dall’assessorato all’Urbanistica.

La Mediateca abbandonerà l’attuale angusta sede e confluirà nella biblioteca moderna, che dovrà mettere a disposizione del pubblico non solo documenti cartacei ma anche moduli informatici e digitali, nonché musica classica, musica  moderna e documentazione filmica.

L’Emeroteca – notoriamente in grave crisi di spazio per i magazzini – oltre a giovarsi del trasferimento del fondo queriniano moderno e delle raccolte della Mediateca – potrebbe risolvere i suoi problemi acquisendo parte dei locali attualmente occupati dai servizi demografici del Comune nonché archiviando parte delle sue raccolte (quelle consultate più raramente) in magazzini anche relativamente lontani dall’attuale sede.

Linea guida 2: i servizi bibliotecari decentrati.

Le attuali otto biblioteche decentrate necessitano di interventi urgenti che risolvano le criticità presenti in almeno tre ambiti: il nanismo delle sedi, il nanismo delle raccolte, il nanismo degli orari di apertura al pubblico.

Nel complesso le nostre biblioteche decentrate soffrono di debolezza congenita rispetto ai tre ambiti indicati, oltre a essere malamente distribuite sul territorio ed essere, forse, troppo numerose considerando i costi di gestione (del personale e delle sedi) da sostenere e la contemporanea diminuzione delle risorse disponibili.

Scartata, quindi, l’ipotesi di aumentare il numero delle micro biblioteche decentrate, propongo quattro biblioteche decentrate – orientativamente distribuite ai quattro punti cardinali del territorio urbano – e un bibliobus (utilizzato con successo in numerosi paesi europei) che almeno una volta al mese sia presente a rotazione in tutti i quartieri di Brescia (quando possibile in contemporanea, ad esempio, alle iniziative mercatali).

Le quattro sedi dovranno rispettare tre standard: superfici di almeno millecinquecento mq; patrimoni di almeno cinquantamila documenti (a stampa e multimediali) con una parziale specializzazione dei patrimoni librari e documentari; orari di apertura al pubblico di almeno quarantacinque ore settimanali (dal martedì al sabato e, perché no, anche qualche sera e la domenica mattina). Orari di apertura da prevedere anche per la Queriniana.

Per la zona nord la localizzazione ideale è l’area di piazzale Vivanti, interessata da una delle stazioni della metropolitana, nonché da un importante intervento di riqualificazione urbana.

Per la zona est la localizzazione più prestigiosa è certamente quella dell’ex Mercato dei Grani in Piazzale Arnaldo, zona facilmente raggiungibile e dotata di possibilità di parcheggio.

Per la zona sud una possibile localizzazione è connessa al non abbattimento ed alla riqualificazione della Torre Tintoretto a San Polo.

Per la zona ovest la localizzazione ideale è da considerarsi l’area ex Tempini, accanto a dove dovrebbe sorgere il ridimensionato Museo dell’Industria e del Lavoro. Come è facile notare si individuano edifici di proprietà da ristrutturare o edifici che è possibile realizzare con gli oneri di urbanizzazione. Purtroppo non è stata sfruttata l’opportunità rappresentata dal PGT recentemente approvato per programmare luoghi ed edifici interessati ai servizi bibliotecari.

Linea guida 3: i servizi bibliotecari speciali.     

Le identità delle attuali due biblioteche specializzate, quella in scienze naturali (presso i Musei di scienze) e quella in scienze pedagogiche (presso l’Istituto Pasquali Agazzi) devono essere ridefinite contestualmente ai progetti di funzionamento e sviluppo dei due istituti ai quali sono annesse, e ai servizi che possono svolgere nell’ottica dei compiti che il sistema bibliotecario si assegnerà.

Per la biblioteca annessa ai Musei di scienze una più articolata, ridefinizione identitaria comprende anche la messa a disposizione in modo esaustivo dei documenti (a stampa, digitali, audio-video) di divulgazione e di quelli destinati ai bambini e ragazzi di argomento naturalistico ed astronomico.

Linea guida 4: i servizi bibliotecari di nuova istituzione.

Almeno quattro i nuovi servizi bibliotecari che meritano forte attenzione.

Il primo è riconducibile ai progetti in corso per completare ed arricchire la musealizzazione del centro storico cittadino.

Negli spazi di Palazzo Broletto liberati dai servizi demografici, vedo un museo del libro. Il salone principale oggi occupato dai servizi anagrafici costituirebbe un magnifico ambiente espositivo. Nelle raccolte della Biblioteca Queriniana abbondano gli esemplari (manoscritti, incunaboli, cinquecentine, seicentine, edizioni dei secoli successivi) per allestire un percorso espositivo di grande prestigio e suggestione.

La sala studio della biblioteca Queriniana

La sala studio della biblioteca Queriniana

Il secondo è relativo al potenziamento dell’offerta di testi tramite supporto digitale (piattaforma digitale) in un duplice ambito: nel primo la scannerizzazione di fondi queriniani antichi e preziosi, e l’acquisizione di oggetti digitali veri e propri (libri, periodici, filmati, musica ecc.). Nel secondo ambito – oggi rappresentato dall’adesione alla piattaforma commerciale chiamata Media Library Online – è da verificare l’opportunità, nella prospettiva della smart city bresciana, di gestire direttamente il servizio.

Il terzo è collegato alla progettazione ed alla realizzazione di una Biblioteca centrale ragazzi. Una grande biblioludoteca dedicata alla prima infanzia e alla prima adolescenza rappresenta un investimento importante per crescere lettori di domani e cittadini consapevoli.

Il quarto si concretizza in una nuova biblioteca specializzata storico-artistica. La recente iscrizione nella lista del patrimonio mondiale Unesco per il complesso di San Salvatore –  Santa Giulia e per la vicina area archeologica monumentale, nonché la riqualificazione e riallestimento della Pinacoteca civica giustificano l’ipotesi di questa terza biblioteca speciale. Essendo fra l’altro Brescia inserita in un cosiddetto sito seriale insieme a Cividale del Friuli, Torba-Castelseprio, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento e Monte Sant’Angelo sarebbe ipotizzabile – per quanto riguarda il materiale librario e documentario che interessano l’età longobarda – una condivisione dell’iniziativa (e dei costi) con le altre realtà italiane.

Conclusione.

E’ del tutto evidente che gli sviluppi dei servizi offerti dal Servizio Bibliotecario Urbano dianzi prospettati necessitano di minuziosa progettazione, di corposissimi investimenti nonché di onerosi costi di gestione.

Accanto agli stanziamenti messi in campo direttamente dall’Amministrazione comunale diventerà quindi decisiva l’elaborazione di forti strategie di fund raising presso le realtà produttive e finanziarie che in città certo non mancano.

Per i costi connessi al personale sarà invece importante il ricorso alle risorse messe a disposizione dal mondo del volontariato e del part-time studentesco.

Economie di scala nei costi di funzionamento e sviluppo si possono realizzare anche tramite la collaborazione con altre biblioteche (dell’università, delle fondazioni, delle scuole medie superiori) presenti in città.

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