Arnaldo Abba Legnazzi, vincitore del nostro concorso fotografico

febbraio 4, 2013 in Arte e mostre da admin

Arnaldo: da Brescia agli Stati Uniti.

Abba Legnazzi, 28 anni, ha il nome del nonno, Arnaldo; ama le sue radici bresciane ma sente forte la voglia di volare. Di viaggiare, per conoscere, per crescere. Per dare spazio e linfa alla sua grande passione: la fotografia. E proprio recentemente è tornato a Brescia per una mostra dei suoi recenti scatti; un’esposizione allestita per lui – vincitore del Concorso fotografico indetto dalla nostra rivista Gruppo 2009 – presso la Biblioteca Queriniana di via Mazzini nel mese di dicembre.

Un riconoscimento che va ad aggiungersi ad altri, raccolti oltreoceano dove Arnaldo Abba vive dall’agosto 2011 per studiare al Brooks Institute of Photography di Santa Barbara, a un paio d’ore da Los Angeles; ad agosto avrà la nuova laurea, in anticipo anche grazie alla precedente conseguita alla Cattolica di Brescia, al corso STARS (Scienza e Tecnica delle Arti e dello Spettacolo).

ArnaldoLa realtà italiana, si sa, non è incoraggiante con i giovani che vogliono mettere a frutto i loro studi e Arnaldo, dopo l’esperienza – fondamentale, dice – accanto al fotografo bresciano Ottavio Tomasini, dopo qualche corso online e vari approfondimenti teorici, trova solo piccoli lavori malpagati, tanta assistenza gratuita (in cambio ti fai esperienza…) e troppi fotografi improvvisati che si accontentano: un triste gioco al ribasso…

Così ecco la sfida, il salto di qualità, l’America. Per me è un grandissimo piacere e privilegio poter approfondire la mia passione dice parlando del sano approccio hands on dei nuovi studi americani e del gratificante, impegnativo lavoro, un part time nel grande studio del fotografo Jim Jordan.

La fotografia per Arnaldo nasce insieme al viaggio, per documentare e per conservare ciò che vede. Da quando, durante un workshop a New York nel 2009, acquista la prima macchina fotografica seria, non smette più. Viaggi, paesaggi; poi la vita quotidiana: scorci, volti, attimi afferrati e fissati per sempre.

Ma partire è anche imparare il valore di ciò che si lascia. Per questo la mostra bresciana di Arnaldo Abba Legnazzi si chiama The longest way home. La fotografia come via per guardare con meraviglia ciò che ci passa accanto tutti i giorni e che non vediamo. Per cogliere e scoprire ciò che c’è fuori, ma anche dentro, nell’intimo. Per uscire da ciò che è sicuro, per abbracciare l’ignoto, la paura. Persino quella di essere soli sul cuor della terra

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