Bigio chi molla

gennaio 22, 2013 in Satira da Sonia Trovato

Piazza della vittoria Brescia

A chi non è capitato, passando da Piazza della Vittoria e guardando in direzione dell’edificio delle Poste o di insegne roboanti come “Caffè Impero”, di aspettarsi di vedere uscire e sfilare Mussolini, Ciano e tutto l’entourage fascista al completo?

Nonostante i frequenti lavori di riqualificazione, Piazza della Vittoria era e rimane un capolavoro del cattivo gusto: costruita dal 1927 al 1932, dopo una parziale demolizione del quartiere medievale delle Pescherie e sotto la direzione dell’architetto Marcello Piacentini, è l’unica zona di Brescia in cui il Regime abbia lasciato un segno così vistoso. E l’amministrazione, dotata, evidentemente, di un gran senso estetico e ansiosa di ribadire alla cittadinanza, prima della fine del mandato, a quali valori si ispira, ha pensato di iniziare un restyling che riporti definitivamente la piazza ai tempi del Ventennio. Il primo passo è la riesumazione, dopo oltre sessant’anni di polvere in un magazzino, del Bigio, il colosso di marmo che porta la firma di Arturo Dazzi e che fu definito dal Duce l’Era fascista per antonomasia.

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Mentre in città si sta formando un comitato spontaneo per un ripensamento della toponomastica bresciana che tenga maggiormente in considerazione le figure femminili, il Comune va in leggera controtendenza e, rifacendosi a un “celodurismo” al quale nemmeno Bossi inneggia più, è disposto a spendere 150 mila euro per dotare la piazza di addominali scolpiti, sguardo fiero e glutei granitici.

A guastargli la festa l’Anpi e le Fiamme verdi, che hanno promosso una raccolta firme, giudicando evidentemente fuori luogo che, a pochi passi dalla piazza che nel ’74 vide morire otto manifestanti per mano fascista, venga eretta una simile celebrazione del Regime.

Ci appelliamo alla Giunta: perché limitarsi a Piazza Vittoria e al restauro di questo David cameratesco? Perché non ribattezzare il Nuovo Eden Istituto Luce, promuovere la camicia nera come divisa d’ordinanza, allestire delle letture pubbliche del Mein Kampf e organizzare una bella marcia sulla città? Siamo convinti che Forza Nuova, che ha recentemente appeso le proprie croci celtiche e manifesti razzisti in una sede nuova di zecca vicino alla Loggia e alla moschea, vi darebbe volentieri una mano. Non siate timidi, sappiamo che potete (e volete) fare di meglio!

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