Cioè, cioè.. fate sul serio?! (3)

marzo 26, 2013 in Satira da admin

È vero che se pensi a lui mentre in una notte di luna piena immergi tre rose in acqua a testa in giù legate con un filo di lana rossa, e poi le seppellisci e le annaffi, lui si innamorerà di te entro trenta giorni? (Alpha)

Cara Alpha, ovviamente la risposta è no.

Tu pecchi d’ingenuità, cosa che molto probabilmente dipende dalla mancanza di esperienza. Non è possibile influenzare i sentimenti che qualcuno prova per te con rituali simili. Devi capire che nella vita le cose importanti si ottengono con ragione, impegno e applicazione; perciò quello di cui hai bisogno è un rituale eseguito con scrupolosità e non così alla carlona, senza nemmeno uno straccio di formula magica, come stessi cucinando un piatto di maccheroni al sugo (sugo già pronto).

Esistono molti tipi di rituali utili a favorire l’innamoramento tramandati dai grimori e dalla tradizione; te ne consiglierò uno in particolare. Prima, però, apro una parentesi etica: non confidare a nessuno ciò che farai, altrimenti, oltre a minare la buona riuscita dell’incantesimo, ti sentirai probabilmente dire cose del tipo: “Ma non è giusto, non si può costringere qualcuno ad amarci!”, invece si può, quindi si fottano tutti; in amore e ai buffet tutto è lecito.

Per portare a compimento quest’efficacissima procedura magica dovrai, per prima cosa, preparare e nascondere un sacchetto di seta verde contenente: una o più fotografie del tuo amato (meglio, anche se non indispensabile, se nudo, ma per questo dovrai ingegnarti da sola) e ogni oggetto reperibile che abbia avuto un contatto con la pelle di questa persona (maggiori saranno i feticci impregnati della sua vitalità a tua disposizione, maggiore sarà la forza fluidica che riuscirai a impiegare). Dovrai poi purificare una stanza, bruciandovi dell’incenso, nella quale appartarti un venerdì notte (è consigliabile scegliere un’ora di Venere, quindi la prima o l’ottava, delle dodici ore dal tramonto all’alba).

Prepara un altare, anche di semplice foggia, purché sia nuovo (cioè mai utilizzato per scopi profani, tipo la briscola) e realizzato a incastro, dopodiché coprine la superficie con una tovaglia di lino. Sull’altare sparpaglia il contenuto del sacchetto tra due candele verdi e, all’estrema sinistra del tavolo, un bruciaprofumi di rame (unico metallo consentito) nel quale incedierai una mistura di: incenso, ambra, benzoino, polvere di legno di sandalo (non dei sandali) e foglie di verbena secche. Per un maggior quantitativo di fluido venereo, procurati un mazzo di rose, viole, gelsomini, giacinti o lillà.

Togliti tutti i vestiti e indossa una veste di seta verde (può andar bene anche un accappatoio bianco, però dovrai necessariamente portare una sciarpa verde a mo’ di stola; anche le arti magiche, col passare dei secoli, si son fatte meno intransigenti).

Terminate le prime preparazioni, mettiti davanti all’altare e concentrati intensamente sul tuo amato per circa sette minuti (senza toccarti, però), poi, sempre con grande concentrazione, dovrai fissare con dolce fermezza la fotografia, protendendo le mani aperte verso l’altare e recitando, per tre volte con vigore crescente, questa formula: “- Nome dell’amato- vieni al mio richiamo, guidato da Anael, che invoco. Di già, con la mia volontà, il tuo doppio s’impregna degli effluvi del mio desiderio. Che il tuo spirito sia colpito, che la tua anima si unisca alla mia e che il tuo corpo si apra al piacere. Che i geni propizi, animati dal mio verbo, mi aiutino a incatenarti e a dirigerti a me. Sia fatta la mia volontà e compiuta l’opera. Amen!”.

Terminato quest’orgasmo di pura magia rossa, non ti resta che parlare all’amato come se fosse lì in carne e ossa, finché non gli avrai detto tutto ciò che vorrai comunicargli (so che non c’è questo rischio, ma ricorda: niente frasi troppo complesse). Ripetendo tutto l’ambaradan per una settimana, lo scopo dovrebbe essere raggiunto.

Nel caso in cui il rituale non avesse il successo sperato, ti resterà solo una cosa sensata da fare: rivolgerti a uno specialista.

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Gli specialisti, in questo caso, non sono fattucchiere o ciarlatani da strapazzo, bensì i settantadue demoni infernali elencati nella Clavicula Salomonis. Professionisti seri e competenti come loro rappresentano l’eccellenza, non puoi trovare aiuto migliore (d’altronde se sono sulla cresta dell’onda da millenni un motivo ci sarà). Naturalmente, proprio come quando ti si rompe lo sciacquone e chiami l’idraulico, c’è un prezzo da pagare (e non sperare di cavartela con un po’ di latte e biscotti come fai con Babbo Natale) che concorderai con l’intervenuto. Nella lista dei demoni numerosi sono quelli adeguati alla causa: Amon, Eligos, Zepar, Sallos, Gaap, Furfur e Raum; io ti consiglio di rivolgerti a Sallos, perché si occupa esclusivamente di “causare” amore tra persone di sesso opposto, una specie di versione sobria di Maria de Filippi.

Ti do alcuni consigli: sii rispettosa e umile con il demone che evocherai (questi tizi sono antichi e, se non bastasse, nobili: marchesi, conti, principi e duchi, per intenderci), stai bene attenta a ciò che chiedi e a come lo chiedi, evita assolutamente di promettere compensi al di là della tua portata (pare non accettino alcuna forma di dilazione di pagamento), resta sempre molto concentrata o potresti non accorgerti della sua comparsa (non sempre appaiono all’evocatore con le sembianze tramandate dalla letteratura) e, una volta scelto il demone, ti conviene tenerti quello, anche perché cambiare collaboratore in corso d’opera, oltre a essere un comportamento maleducato, è un evidente segno di disprezzo.

La tradizione vuole che il mago si circondi di un cerchio magico per proteggersi dal demone evocato, ma credo che dovresti farne a meno (considerando che sarà tuo ospite, mi sembrerebbe di cattivo gusto. Quando arriva il tecnico della tv non lo accogli puntandogli contro una pistola, o no?); invece alcuni consigliano di evocare prima Satana e chiedergli poi di far da tramite con il demonio desiderato, evitalo (figuriamoci se la burocrazia ha tanto potere da sottomettere anche gli dèi, non voglio proprio crederci).

Passiamo al rituale: disegna su un foglio il sigillo del demone che intendi richiamare.

Questo è il sigillo di Sallos:

Chiudi gli occhi e visualizza il sigillo nella tua mente (puoi ricontrollarlo, non è un esame). Mentre lo visualizzerai, recita o canta ripetutamente il nome del demone scelto. Se vuoi fare qualcosa di classe e fare una bella figura, recita quest’invocazione (qui adattata per Sallos): “Satana, Mio Signore, concedimi, Ti prego, il potere di generare nella mia mente e di eseguire ciò che desidero, il cui fine conseguirò con il tuo aiuto, oh potente Satana, l’unico vero Dio che vive e regna sempre e per sempre. T’imploro di ispirare Sallos affinché si manifesti davanti a me e che possa darmi risposte veritiere e accurate, in modo che io possa ottenere il mio fine, premesso che sia appropriato alle sue funzioni. Chiedo questo umilmente e rispettosamente nel Tuo Nome, Satana Mio Signore, che tu possa giudicarmi degna, oh Padre”.

Mettici enfasi, mi raccomando.

Claudio

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