Cioè, cioè.. fate sul serio?!

gennaio 29, 2013 in Satira da Sonia Trovato

A quanti ritengono che la generazione nata negli anni Ottanta abbia, rispetto a quelle passate, avuto il privilegio di crescere cullata, servita e riverita, tra Toys center e paghette settimanali da nababbi, opponiamo almeno tre argomenti: Dawson’s creek, Non è la RAI e la posta del Cioè.

Se il celebre telefilm di Kevin Williamson, spacciandoci per quindicenni energumeni barbuti, stempiati e paranoici, ha minato irrimediabilmente la spensieratezza che dovrebbero avere i rapporti affettivi a quell’età, e il programma Mediaset di Boncompagni ha abituato le fanciulle a credersi sprovviste di materia grigia e a pensare che, in assenza di belle gambe e andatura sculettante, si fosse destinate alla più bieca emarginazione sociale, le letterine pubblicate dal Cioè, giornaletto settimanale per ragazzine in crisi ormonale, ci hanno fatto dubitare del nostro stadio evolutivo.

Visto che occuparci dell’intera triade significava dichiarare platealmente tendenze masochistiche e andarci a cercare un voltastomaco epocale, abbiamo deciso di concentrarci sull’ultimo punto. Ci sembra carino provare a immaginare quali confusioni e perplessità ci saremmo potuti risparmiare se l’addetto alla posta fosse, al posto dei sedicenti esperti, un campione di battute al vetriolo come il nostro nuovo acquisto Claudio Ianni Lucio, che quando non è impegnato nello sfottò è laureando in Psicologia.

Pur augurandoci che non tutte le lettere siano autentiche, perché questo darebbe ai loro autori quantomeno il merito di una fervida immaginazione, invitiamo tutti gli “ottantini” a setacciare cantine e soffitte e a mandarci il meglio di quella fantasmagorica corrispondenza.

sonja_trovato@hotmail.com

Ho litigato con la mia amica Francesca perché ha detto in giro che ho i peli sulle gambe, mentre volevo che restasse un segreto tra noi. Posso perdonarla e recuperare la nostra amicizia? (Giulia ’80)

Cara Giulia ’80,

sarebbe, prima d’ogni altra cosa, opportuno stabilire quanto possa considerarsi amica una persona che, per trovare un argomento di conversazione con terzi, trasforma i tuoi drammi personali (e avere i peli sulle gambe è davvero un dramma, considerando che, in natura, nessun essere umano li ha), nonché le vostre più intime e profonde confessioni, in chiacchiere da osteria, così da godere del gap creatosi tra la tua figura, ormai emarginata e schernita, e la sua risplendente di rasserenante normalità (considera anche che il suo subdolo comportamento potrebbe posticipare la data in cui perderai la verginità, nel caso tu ne abbia ancora una, di qualche anno buono. Per non parlare poi del fatto che, quasi certamente, dovrai ripiegare, nel migliore dei casi, su un soggetto maschile beta con conclamati problemi d’autostima).

Bigfoot Attack

 Tralasciando questa riflessione e concentrandoci sul problema, non credo tu debba chiedermi il permesso di perdonarla o meno. Devi renderti conto del fatto che sarebbe, a questo punto, parecchio svantaggioso per te accompagnarti a lei, perché, a causa della totale spudoratezza di Francesca, tu verresti additata, anche dai peggio soggettoni, alla stregua dello Yeti. La tua sedicente amica ti ha rovinato la vita, cara Giulia ’80, e forse non riuscirai mai a porvi rimedio. Non devi mai più riporre fiducia in chi ha impiegato così poco a gettarti in pasto al pubblico ludibrio.

Sii però orgogliosa, in qualità di unica portatrice al mondo, dei tuoi peli. Falli crescere rigogliosi e selvaggi, mettili in mostra, scrivi lettere ai giornali (come hai fatto con noi. Buon inizio) e vedrai che la vita saprà ricompensarti di questa tua peculiarità.

claudio.ianni.lucio@gmail.com

 

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