Omicidio a quattro mani a Cartagine

ottobre 19, 2014 in Grammatica studentesca della fantasia da Lara Gandellini

TIPOLOGIA GIORNALISTICA
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Henry de Toulouse-Lautrec, “Dans le lit” (1893)

Un giovane reduce della guerra di Troia ha abbandonato, questa notte, le sfarzose lenzuola della regina Didone, con la quale aveva iniziato una voluttuosa relazione. Sono ignote le cause ma tragiche le conseguenze: Cartagine, dopo l’illusoria parentesi rosa, si è infatti tinta di rosso.

Il cadavere di Enea è stato ripescato dal fondo di un pozzo, trafitto da una lancia e con evidenti sfregi su tutto il corpo. I suoi incontri con la regina sono dunque terminati. Non erano frequenti ma tutta Cartagine li aveva fraintesi.

Si è scoperto poi, da una sua ancella, che la donna cartaginese era continuamente assillata da Enea, ma lei aveva occhi solo per Astianatte. E sarebbe quello il movente dell’omicidio. Pare che il principe, dopo averla abbandonata, volesse tornare da lei. Ma Didone era andata avanti e quell’avanti aveva bicipiti scolpiti, sguardo fiero e si chiamava Astianatte. La regina era perseguitata e aveva deciso di sbarazzarsi del figlio di Anchise una volta per tutte.

La colpevole ha infatti confessato senza timore: «Doveva pagare. Non potevo permettergli di portarmi via la mia nuova vita quando già si era preso la precedente!».

Un gesto estremo, dunque, quello cui è arrivata la giovane rampolla della famiglia reale: ma non da sola. Il nuovo compagno sconterà la pena a fianco dell’amata per aver tentato di occultare il cadavere. «Un buon motivo per aver abbandonato il letto di Didone » ha detto, sibillino, l’uomo. L’unico a non poter replicare è il beniamino di Virgilio, per il quale si attende una sepoltura privata e in un luogo segreto.

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