Quando il vecchio giardiniere diventò giovane

novembre 27, 2021 in Recensioni da Roberta Basche

Giardiniere_copertinaHerbert è un giardiniere ottantenne che narra la propria vita a partire dall’abbandono in fasce sulla soglia della signora Pinnegar che lo accoglie nella propria casa.

Reginald Arkell comincia così il suo primo libro Memorie di un vecchio giardiniere ed. Elliot. Poeta, drammaturgo, romanziere e appassionato floricultore scrisse questo libro nel 1950, ora giunto a noi in una bella traduzione (Ed. Elliot).

Fin da quando è bambino Bert si appassiona ai fiori grazie all’insegnante Mary. Il timido ragazzino e l’insegnante passeggiano insieme ogni sera d’estate lungo il terrapieno del vecchio canale per chiacchierare ed apprendere tutto ciò che riguarda giaggioli acquatici, eliotropi selvatici, menta acquatica, fior di cuculo, non ti scordar di me, orchidee selvatiche.

Bert, timido e isolato dai coetanei, conquista il rispetto dei ragazzi con un atto di coraggio compiuto nella stagione invernale: affronta con i pattini il ghiaccio più fragile del canale che scorre nel paese, l’ultimo a formarsi, e supera la prova. Questo evento gli permetterà di perdere la sensazione di inferiorità e disagio legata alle proprie origini.

La passione per i fiori lo conduce ad una competizione per ragazzi in occasione della mostra floreale annuale. Nonostante il giorno della gara vi sia una pioggia battente, Bert presenta un mazzo di fiori acquatici che colpisce una giurata: vincerà il primo premio.

Tempo dopo, terminata la scuola, la signora Charteris, colei che lo aveva premiato alla mostra floreale, lo assume come aiutante giardiniere nella propria villa. Il capogiardiniere è il signor Addis, un uomo un po’ brusco, pignolo, restio ai cambiamenti e alle nuove idee. Herbert lo segue e lavora con passione anche oltre il normale orario di lavoro imparando che quello del giardiniere è il lavoro più duro che ci sia. La signora Charteris lo affianca alla fine della giornata: zappando e chiacchierando si scambiano le loro conoscenze di botanica.

Avventure e disavventure, scorrono le pagine e gli anni: Bert, ormai trentenne, stupisce la signora Charteris con il dono di primizie: un cesto di fragole ad aprile e la fioritura dell’ipomea blu, un fiore che l’aveva affascinata durante un viaggio sulla Costa Azzurra.

La fantasia botanica di Herbert si esprime anche con l’attenzione e la cura di cespugli di verbasco giallo, “un’erbaccia”, evento che convince la signora Charteris ad aprire la villa al pubblico per mostrare la bellezza del giardino. A quell’epoca, precisa Herbert al lettore, i giardini delle ville erano privati e la gente comune non ne aveva l’accesso. Pinnegar sarà la guida incaricata a condurre gli ospiti tra le piante e a rispondere alle loro curiosità.

 

“La signora Charteris sosteneva che se passassimo il tempo libero a curare dei fiori invece che a dire delle grandi sciocchezze, al mondo si starebbe molto meglio”: queste parole pronunciate da Herbert riflettono anche il suo modo di vivere.

 

Giunta la stagione della vecchiaia la signora Charteris si rifugia in Francia e la proprietà viene messa in vendita. Che ne sarà del vecchio giardiniere?

Nonostante alcuni sgradevoli incontri con l’arrogante factotum del nuovo proprietario e il rischio di essere cacciato dal giardino, più di una piacevole sorpresa sarà riservata al signor Pinnegar.

Il libro è pervaso dall’ironia dell’appassionato giardiniere e la curiosità di Bert bambino permane lungo le pagine: spesso l’anziano sembra confondersi con il piccolo Pinnegar.

Locandina del film di di Jean Becker (2007)

Locandina del film di di Jean Becker (2007)

La storia si prolunga ben oltre le parole scritte con la persistenza nella memoria della lettrice delle immagini di un giardino amorevolmente curato e con il sogno di stanze coperte da tappezzerie fiorite.

 

Un suggerimento cinematografico

Per ironia e delicatezza a questo divertente libro si può accostare il film Il mio amico giardiniere con Daniel Auteil e Jean-Pierre Darroussin dove i due amici Del Quadro e Del Prato si incontrano a distanza di anni e coltivano un’amicizia ricca di scherzi e dolcezza.

di Roberta Baschè

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