Fiume Chiese: Specchiarsi nel fluire della vita

ottobre 30, 2025 in Arte e mostre da Mario Baldoli

copertina chieseChiude domenica 2 novembre 2025 all’ex Centrale idroelettrica di Barghe la mostra fotografica più sincera e allegorica che io abbia mai visto. Il protagonista è il fiume Chiese. Dalla sorgente allo sbocco nell’Oglio. I due fotografi che l’hanno seguito con la curiosità dell’esploratore e uno sguardo a volte fanciullesco, a volte maturo, Pino Mongiello e Salvatore Attanasio hanno identificato, dopo un lavoro decennale, 40 quadri a colori e 20 in bianco e nero, nei quali l’obiettivo sale dal fiume all’umanità, all’acqua che riempie la vita. Lo cogliamo alla vedretta di monte Fumo, dove salì Emilio Poli (alla cui memoria è dedicato il catalogo, che di lui accoglie le prime tre immagini d’apertura): un rivolo lungo e stretto che tuttavia si è creato una valle come un fanciullo alla nascita e poi adolescente forte e gentile, infine maturo nel lago Eridio – il lago d’Idro – dove si distende e un poco riposa prima di riprendere il viaggio verso la pianura.  Sono 160 km, ma quelle fotografie sono il fluire della vita, la sfida a un tempo che è stato e che è ora il nostro essere nel mondo.

Anfo, la Rocca

Anfo, la Rocca

La fotografia richiede tempo, cultura, sensibilità. In essa la nostra vita interiore incontra la natura, il lavoro compiuto nei secoli, le colture, l’artigianato, costruzioni sulla cresta di rocce, edifici palafitticoli, un’industria ormai dismessa che lascia monumenti alla memoria. 

Una vecchia casa dalle imposte corrose dal tempo, un airone che scruta l’acqua dove balzare, il volto di una trota che esce caparbio da quell’acqua, i ponti che scavalcano, le vecchie alghe morenti di colore oscuro e le verdissime nuove, uno sciacquio che pare imminente, riflessi che rimandano agli impressionisti sulla Senna. 064 - IMG_1641

Le fotografie si trovano in un catalogo edito da Grafo, annotate poeticamente da Fabrizio Galvagni, presentate dall’assessore alla cultura Gian Battista Guerra (sindaco di Barghe) e da Gian Maria Flocchini, presidente della Comunità montana di Valle Sabbia; l’introduzione è dei due fotografi e i contributi di Michela Valotti, Nino Dolfo e Mario Baldoli. Tutto si trova in un catalogo che si può chiedere alla stessa casa editrice Grafo.

042 - IMG_2472La fotografia è memoria e conoscenza. Riflette Mongiello in una breve nota: Cosa impedì al Chiese di diventare come il Sarca e il Toscolano un immissario del Garda? Gli sarebbe stato facile scendere dai pendii che da Tormini digradano verso il golfo sottostante. Invece no: proprio a Tormini il fiume piega a destra in direzione di Gavardo. Il lago neanche lo vede. Il ricordo corre alle glaciazioni, al loro allungarsi e ritrarsi, ai detriti alluvionali, agli sbarramenti naturali.

Come ogni fiume va percorso soprattutto a piedi: l’alta valle di Daone, la malga Bissina, il piano di Oneda, la Gavardina e più giù i paesi: Bedizzole, Montichiari, Acquafredda, Asola e Acquanegra, Canneto dove il Chiese (nella frazione di Bizzolano) confluisce nell’Oglio, ma mantiene per un tratto la sua personalità, le due acque si mescolano senza fretta per la differenza di temperatura e quindi di colore: queste fotografie ne lasciano l’indelebile testimonianza.006 - IMG_2425_70X100

Roè Volciano

Roè Volciano

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