Le novità della collana cinematografica “Italiana” de “Il Castoro”

febbraio 28, 2014 in Cinema, Recensioni da Elisa Masneri

S9788880337522cenografia e scenografi e Commedia degli anni Trenta, pubblicati nel 2013,  appartengono entrambi alla collana “Italiana” della casa editrice “Il castoro”. L’intento dei curatori della collana, una serie di professori universitari di formazione differente, è quello di fornire un ritratto accurato della cinematografia nostrana, attraverso una nutrita serie di saggi che indagano ognuno un aspetto specifico.

   Scenografia e scenografi è il titolo del lavoro di Sara Martin, professoressa presso il Dams dell’Università degli studi di Udine: nei suoi scritti si occupa spesso dei rapporti del cinema con le altre arti, in particolare l’architettura. È proprio dalla descrizione della figura dell’architetto (nome con cui, sul set, si identifica lo scenografo) che inizia il suo saggio, mettendo però subito in chiaro che “la scenografia cinematografica non è architettura, né, tanto meno, un genere o un’esercitazione architettonica; tutt’al più, essa sarà architettura finta, o falsa, o irreale.” Un’architettura, intesa come insieme di discipline artistiche e tecniche, che diventa reale solo a film compiuto, contribuendo in modo sostanziale al suo risultato estetico e traducendo visivamente lo stile e le intenzioni del regista. Leggi il resto di questa voce →

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A proposito di Davis, a proposito della differenza

febbraio 27, 2014 in Cinema da Damiano Cason

 DAVISQuesta vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere! (F. Nietzsche, La Gaia Scienza, aforisma 341)

Llewyn Davis (Oscar Isaac) è un bravo ma sgraziato musicista che canta una canzone folk prima che a salire sul palco sia Bob Dylan: la tragedia della sua esistenza viene mostrata subito al pubblico già nell’ultima scena del film firmato da Joel ed Ethan Coen. Certo Bob Dylan viene mostrato come uno dei tanti che si esibisce al Gaslight, diverrà punta di diamante solo dopo che un movimento reale esisterà attorno a lui. Attorno a Llewyn Davis che è Bob Dylan ma solo in potenza.  Leggi il resto di questa voce →

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Vado a scuola

dicembre 22, 2013 in Cinema da Elisa Masneri

Ogni mattina Jackson, dieci anni, attraversa 15 km di savana per andare a scuola. Quando tocca a lui fare l’alzabandiera e cantare l’inno, parte da casa alle 5.30 del mattino nel tentativo di arrivare un po’ in anticipo. Deve però stare attento agli elefanti e agli animali pericolosi che popolano il Kenia e minacciano il suo percorso.

Zahira è marocchina e vive in un villaggio sperduto sulle montagne dell’Atlante. Vive in un collegio, ma nel fine settimana torna a casa a salutare i suoi e l’anziana nonna, orgogliosa di avere una nipote che può studiare ed essere indipendente. Ogni lunedì mattina Zahira deve camminare per quattro ore sugli sconnessi sentieri di montagna che la portano in paese e quindi a scuola.

Carlito ha undici anni come Zahira, ma vive dall’altra parte del mondo, in Patagonia: ogni mattina galoppa sul suo cavallo per i 25 km che lo separano dalla scuola. Ha la responsabilità di portare con se anche la sorellina, i suoi genitori contano su di lui e non li può deludere.

Anche Samuel ha undici anni, ma non può camminare: i suoi fratelli ogni giorno spingono la sua traballante sedia a rotelle per 4 km, trascinandola sulla Leggi il resto di questa voce →

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Bling Ring, o l’ebbrezza della vacuità

novembre 2, 2013 in Cinema da Elisa Masneri

Sofia Coppola, con Bling Ring, torna a raccontare una storia di adolescenti alle prese con il difficile passaggio dall’infanzia all’età adulta: un tema evidentemente molto caro alla regista, poiché rintracciabile, in modi diversi, in tutta la sua produzione, compresi gli apici de Il giardino delle vergini suicide (1999) e di Marie Antoinette (2006).

In questo caso, la trama è ispirata ad una vicenda realmente accaduta a Los Angeles tra il 2008 e il 2009, con protagonisti un gruppo di ragazzi benestanti e annoiati, ossessionati dallo stile di vita delle celebrità più alla moda, che si introducono nelle ville dei loro beniamini per rubare vestiti, gioielli, accessori e contanti per un totale di 3 milioni di dollari. I giovani controllavano ossessivamente le stars sui siti di gossip e sui social networks per scoprire quando i personaggi famosi erano fuori casa; cercavano poi in rete i lori indirizzi ed entravano in azione. La vicenda sale agli onori delle cronache nell’autunno del 2009, quando vengono arrestati i sette componenti della Bling Ring, nome inventato dagli agenti di polizia, dove ring sta per banda e bling per gioiello luccicante e appariscente.  La storia è accattivante e inquietante, perfetta per i giornali americani, che per mesi seguono morbosamente l’evolversi giudiziario della vicenda e lo stravolgimento delle vite dei giovani protagonisti: anche il regista Michael Lembeck, nel 2011, cavalca l’onda e gira un film documentario per la tv. Leggi il resto di questa voce →

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La grande (e lunga e pretenziosa) Bellezza di Paolo Sorrentino

giugno 22, 2013 in Cinema da Sonia Trovato

SorrentinoSono passati cinquantatré anni da quando la Roma corrotta e decadente di Fellini sfilò sul tappeto rosso della Croisette, conquistando la Palma d’oro e scandalizzando i benpensanti nostrani. All’ultimo festival di Cannes è stata vista (e apprezzata) una Roma altrettanto dissoluta e malinconica, trasfigurata dall’inconfondibile tocco virtuosistico e un po’ barocco della cinepresa di Paolo Sorrentino. Leggi il resto di questa voce →

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Cosa c’è di grande nel Gatsby di Baz Luhrmann

giugno 11, 2013 in Cinema da Elisa Masneri

grande gatsbyBaz Luhrmann torna sul grande schermo con un film ambizioso che segue la scia del suo maggior successo, Moulin rouge, per lasciarsi alle spalle il deludente Australia. Aiutato da Leonardo di Caprio, che aveva già lavorato con lui in Romeo+Giulietta, Luhrmann si confronta con uno dei romanzi più famosi della letteratura americana: Il grande Gatsby, scritto da Francis Scott Fitzgerald nel 1925, il ritratto più amaro e tragico dei ruggenti anni ’20 e del decadimento del sogno americano. Leggi il resto di questa voce →

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W la libertà, il film che il PD (non) dovrebbe vedere

maggio 18, 2013 in Cinema da Elisa Masneri

W la libertà, film di Roberto Andò tratto dal suo romanzo Il trono vuoto, vincitore del premio Campiello nel 2012, ha per protagonista Enrico Olivieri (Toni Servillo), leader del maggior partito di centrosinistra: sposato con una donna impegnata e distante (Michela Cescon), vive in simbiosi con il suo braccio destro Andrea Bottini (Valerio Mastandrea).

Nel bel mezzo del caos della campagna elettorale, la più importante, perché la vittoria sembra finalmente certa, i sondaggi segnalano un calo dei consensi, le contestazioni aumentano e lo stanco politico, che somiglia più ad un grigio burocrate snervato dal lavoro monotono che all’uomo del cambiamento degli slogan elettorali, scappa. Olivieri si rifugia a Parigi da una vecchia fiamma (Valeria Bruni Tedeschi), mentre a Roma il fido Bottini cerca inutilmente di rintracciarlo, dopo aver comunicato alla stampa che il candidato premier ha avuto un malore improvviso. Leggi il resto di questa voce →

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