Dame, futuro meccanico e aspirante calciatore

gennaio 27, 2013 in Nuovi cittadini da Beatrice Orini

Dame G9Nome: Dame

Cognome: Kandji

Età: 17 anni

Professione: studente

Paese d’origine: Senegal

In Italia dal: 2010

Stato civile: libero

Sogno: Fare il calciatore

Tra pasta al pomodoro e thieboudienne (riso con pesce), il diciassettenne senegalese Dame Kandji proprio non sa scegliere. Sono entrambi piatti che adora e li prepara spesso, per i suoi fratelli grandi. Come la cucina, anche la sua vita ora è tutto un intreccio di Italia e Africa, di abitudini occidentali e affetti lontani, di nuovi legami bresciani e sguardi rivolti al Senegal.

Dame ha lasciato due anni e mezzo fa il suo villaggio nella regione di Kaolack, ha salutato la madre, le sorelle, gli amici e ha detto arrivederci alle terre di mais e cous-cous, ai cavalli, agli asini, al sole. Era contento all’idea di trasferirsi in Italia: Pensavo che era un bel paese e che si guadagnava tanto. Soprattutto volevo vivere col mio “papa” – racconta con un grazioso accento. Il padre, che ha fatto il muratore per vent’anni nel bresciano, è però rientrato in patria due mesi dopo l’arrivo dei figli, tornando ad essere la loro nostalgia più grande.

Dame ora abita a Ospitaletto insieme ai fratelli Badara, studente, e a Samba e Bathie, muratori. All’inizio – sostiene il ragazzo – qui in Italia è andata male: non sapevo niente della lingua, non avevo amici: gli italiani, se non ti conoscono, non ti parlano neanche. Adesso però va tutto bene e posso andare dove voglio. Lo dice sorridendo, perché la libertà è la scoperta più grande che ha fatto qui; in Senegal invece, la madre ripeteva spesso, a lui e agli altri figli: Vostro padre è in Europa a lavorare per voi e voi non potete fare quello che volete, state qui, fate così e così… Certo – ammette Dame – ci devono essere delle regole ma nella vita devi andare dove vuoi. Anche se in Italia – prosegue – c’è meno ospitalità che da noi. Nel mio villaggio si viveva insieme, come una famiglia, potevi andare quando volevi nelle case degli altri. In Senegal tutto è aperto come l’aria. Qui è stretto. E freddo: l’inverno è proprio duro! Dame allora combatte il freddo giocando a calcio, da sempre la sua passione: Il calcio mi ha aiutato a farmi subito degli amici – racconta –; mi piace perché è divertente e, se diventi professionista, guadagni tanto. Con tanti soldi puoi fare tutto, anche aiutare la gente che non ha niente.

Dopo alcuni mesi di alfabetizzazione alle scuole medie, Dame si è iscritto al Cfp Zanardelli di Brescia, nel corso degli operatori meccanici, dove sta frequentando il terzo anno. Nel frattempo, ha perfezionato la sua conoscenza della lingua e lo scorso giugno ha ottenuto da privatista la licenza media, titolo che i ragazzi stranieri possono conseguire anche durante il percorso d’istruzione secondario. A scuola ha buoni voti (laboratorio di meccanica e inglese sono le materie preferite, disegno AutoCad la più temuta), negli stage in azienda è molto apprezzato, tanto che gli è stata promessa l’assunzione dopo gli studi, e con i compagni adesso si trova bene: Veniamo da Paesi diversi ma siamo tutti uguali, ci chiamiamo “amico” e “fratello”, rivela. Per quanto riguarda gli insegnanti, non hanno dei problemi, sono bravi. Però c’è troppo casino, ma la scuola italiana è così: in Senegal se fai casino ti mandano a casa, qui non c’è niente di male, puoi fare quello che vuoi. Ma a me non piace dire le parolacce, non dico mai neanche “tua mamma”, “tua sorella”.

Nel tempo libero, Dame sta a casa, sente i compagni su facebook e la famiglia su skype, cucina per i fratelli. Poi esce con la sua ragazza e con gli amici, va a giocare al parco o all’oratorio, d’estate in piscina e al lago. Non ama molto la città: Brescia è  troppo rumorosa, mi piace solo andare a scuola e qualche volta al centro commerciale Freccia Rossa, per fare un giro nei negozi, in sala giochi o al McDonald’s.

I suoi progetti? Dopo la qualifica, se trovo lavoro, lavoro, sennò continuo a studiare. Poi, con un po’ di risparmi, vorrei tornare in Senegal a lavorare le nostre terre. Sì, voglio anche avere una famiglia con 5 figli, prima 3 maschi e poi 2 femmine. Di mogli però me ne basterà una, afferma Dame, musulmano, che prosegue: La mia religione è un po’ difficile. Faccio tutte le preghiere, faccio il ramadan (in due o tre giorni ci si abitua, ma mi manca sempre l’acqua) però non guardare le ragazze, quello sì che è difficile! Più importante delle ragazze, resta comunque il calcio: Il mio sogno è diventare come Balotelli. Anzi, più forte. Ma meno maleducato… Io sono bravo, anche!

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