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A te… che non sei forma: la nuova silloge poetica

gennaio 22, 2013 in Recensioni da admin

Duri frantumi, fragori, strappi feroci. Malesseri e gioie, ansie e paure… E’ una multiforme danza – verbale e grafica – quella che si muove tra le poesie e le illustrazioni di Tommaso Calarco (Messina 1960, residente a Brescia) raccolte nell’antologia A te… che non sei forma (Albatros pp. 79 € 11.50)
Poetici segni – e disegni – densi di un’energia tesa, aspra, enigmatica.

Intreccio spaventi,/ speranze, sogni,/ illusioni, poche/ certezze.  Quella, per esempio, che la vita è ricerca nel fondo del più fondo dei misteri. E tanti sono i buchi neri, pesanti… spenti a ingombrare lo sguardo di un io lirico che fruga nel cosmo compositovorticoso deposito là fuori e attorno; ma forse soprattutto dentro, nei luoghi segreti dell’animo.
Oscuri, tortuosi meandri di un cuore sfatto, colmo di vuoto; mentre molto troneggia sul niente  e – tra aporia, confusione e follia – il mondo è bordello e pesante fardello.
E grido tempesta dentro l’odiata/ quiete… La vita è perpetuo movimento, dissonante, sfuggente; anche l’amore – tra il visibile e l’invisibile – rimane negli interstizi.

E il cammino è riconoscibile (forse) per metà; il resto è solo roccia scistosa/ che non ha forma/ né consistenza… Frane. Frammenti. Incroci e dolorosi incanti, ombre scure e delicatissimi fiori, cocci di vetro e sorrisi; e poi l’impercettibile palpito (erotico?) dei rami di un gentile ciliegio in fiore che vorrebbe amare e volare.
Anche Icaro vola, ma qui il suo volo non si scioglie. Sale in alto. Come un Sogno. In alto, sopra il bisogno che sta giù, dentro una magmatica realtà che – con rabbia e disperata speranza – Tommaso Calarco canta. Per dirci dell’amara bellezza dell’esistere.

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Bigio chi molla

gennaio 22, 2013 in Satira da Sonia Trovato

Piazza della vittoria Brescia

A chi non è capitato, passando da Piazza della Vittoria e guardando in direzione dell’edificio delle Poste o di insegne roboanti come “Caffè Impero”, di aspettarsi di vedere uscire e sfilare Mussolini, Ciano e tutto l’entourage fascista al completo?

Nonostante i frequenti lavori di riqualificazione, Piazza della Vittoria era e rimane un capolavoro del cattivo gusto: costruita dal 1927 al 1932, dopo una parziale demolizione del quartiere medievale delle Pescherie e sotto la direzione dell’architetto Marcello Piacentini, è l’unica zona di Brescia in cui il Regime abbia lasciato un segno così vistoso. E l’amministrazione, dotata, evidentemente, di un gran senso estetico e ansiosa di ribadire alla cittadinanza, prima della fine del mandato, a quali valori si ispira, ha pensato di iniziare un restyling che riporti definitivamente la piazza ai tempi del Ventennio. Il primo passo è la riesumazione, dopo oltre sessant’anni di polvere in un magazzino, del Bigio, il colosso di marmo che porta la firma di Arturo Dazzi e che fu definito dal Duce l’Era fascista per antonomasia.

 bigio-fronte                         bigio-retro

Mentre in città si sta formando un comitato spontaneo per un ripensamento della toponomastica bresciana che tenga maggiormente in considerazione le figure femminili, il Comune va in leggera controtendenza e, rifacendosi a un “celodurismo” al quale nemmeno Bossi inneggia più, è disposto a spendere 150 mila euro per dotare la piazza di addominali scolpiti, sguardo fiero e glutei granitici.

A guastargli la festa l’Anpi e le Fiamme verdi, che hanno promosso una raccolta firme, giudicando evidentemente fuori luogo che, a pochi passi dalla piazza che nel ’74 vide morire otto manifestanti per mano fascista, venga eretta una simile celebrazione del Regime.

Ci appelliamo alla Giunta: perché limitarsi a Piazza Vittoria e al restauro di questo David cameratesco? Perché non ribattezzare il Nuovo Eden Istituto Luce, promuovere la camicia nera come divisa d’ordinanza, allestire delle letture pubbliche del Mein Kampf e organizzare una bella marcia sulla città? Siamo convinti che Forza Nuova, che ha recentemente appeso le proprie croci celtiche e manifesti razzisti in una sede nuova di zecca vicino alla Loggia e alla moschea, vi darebbe volentieri una mano. Non siate timidi, sappiamo che potete (e volete) fare di meglio!

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Memoria – Terza parte – La suocera, una sarda!

gennaio 22, 2013 in Racconti e poesie da admin

di Azzurra Chesab

Ho qualche fotografia del mio bisnonno paterno che lo mostra impettito, nella sua corporatura asciutta e nella statura poco imponente. Ti chiedo di raccontami di lui e della sua famiglia.

Mio suocero era molto buono e affettuoso con me. Era molto alto, come tuo padre.

Sarà stato alto forse un metro e settanta, mi dice mio padre ed io sorrido al pensiero che tu, piccolina, lo definivi molto alto. Mio padre però raggiunge i 185 centimetri!

Era un carabiniere, ma in seguito alla frattura di una gamba dovette passare alla guardia forestale. Era nato nel 1880, a pessina cremonese. Leggi il resto di questa voce →

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A2A taglia gli utili: una proposta al Comune per rilanciare il volontariato

gennaio 22, 2013 in Approfondimenti da admin

Facciamo due conti: A2a, nell'altra vita Asm, riconoscerà agli azionisti nel prossimo triennio, secondo calcoli degli addetti ai lavori, 100 milioni di euro. La stessa cifra che in un anno solo, il 2008, venne distribuita sotto forma di dividendo. Una bella differenza, non c'è che dire. Milione più milione meno, che non sono bruscolini, significa che il Comune di Brescia con il suo 27 per cento di azioni beneficerà di 27 milioni nel triennio, ovvero appena 9 milioni l'anno. Se si guarda agli anni scorsi c'è di che rabbrividire.
Lasciamo perdere ora le diatribe sulle strategie societarie, e proviamo a riflettere sulle conseguenze che il calo degli utili comporterà per il bilancio comunale e la spesa corrente in particolare.
Meno soldi significherà automaticamente per chiunque governerà la città un faticoso lavoro per la definizione degli standard da garantire ugualmente e una ulteriore selezione della spesa e dei criteri ai quali assoggettare i cittadini perché godano dei servizi.
Se aggiungiamo che l'economia vive ormai da un lungo periodo una situazione di profonda crisi, che ha drasticamente ridotto occupazione, salari e potere di acquisto, si rischia di attivare una tenaglia dagli effetti micidiali per i cittadini. Meno soldi pubblici, meno servizi, e dall'altra parte meno capacità di spesa per fronteggiare le diverse situazioni quotidiane.
Quando la situazione economica migliorerà (è una dichiarazione di ottimismo), difficilmente si tornerà a godere del livello delle prestazione passate. E’ opportuno quindi sin da ora chiedersi che cosa fare, soprattutto l'ente pubblico che cosa può fare. Mi permetto allora un suggerimento: si avvii un confronto con il mondo del volontariato e dell'associazionismo per trovare forme di collaborazione che mettano in rete e a disposizione della comunità servizi e professioni.
Brescia ha messo in mostra una innumerevole quantità di soggetti impegnati nel mondo del volontariato con le caratteristiche dell'impresa sociale. Ritengo che in generoso contenitore ci siano risorse alle quali il Comune può proporre una forma di collaborazione, di partecipazione a una serie di compiti.
Perchè non pensare ad una sorta di 118 dei servizi, sulla falsariga di quanto è accaduto in tempi ormai lontani con il servizio di emergenza e pronto soccorso?
Dalle ambulanze in partenza dai singoli ospedali si è passati ad una rete vasta, ben articolata delle associazioni di volontariato che oggi espletano un servizio fondamentale. Perchè non riflettere su una analoga organizzazione di un'ampia serie di servizi che prevedano l'affidamento a strutture del volontariato? Si tratta di creare un luogo in cui le risorse del pubblico e le risorse professionali del volontariato si incontrino e insieme riflettano su come continuare a garantire le prestazioni sociali, le risorse disponibili ed a quali altre fonti attingere (l’Europa?).

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Intervista a Margherita Hack

gennaio 2, 2013 in Interviste da admin

La tragedia politica dell’Italia, la bellezza della scienza

HackGiugno 2010

Lei crede che l’attuale governo sia una repubblica democratica, una repubblica presidenziale, un sultanato o una dittatura? Perché?

Ancora non è un sultanato, però ci si sta avviando pericolosamente. Leggi il resto di questa voce →

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Il pisello del Bigio, e altre storie

gennaio 2, 2013 in Satira da Mario Baldoli

La festa era al suo culmine. Il colosso dell’Era fascista, così chiamato da Mussolini quando venne ad inaugurare Piazza Vittoria a Brescia nel 1932, dominava gli sguardi dai suoi 9 metri di altezza, scolpito nel virgineo candore del marmo di Carrara. Leggi il resto di questa voce →

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Intervista ad Alberto Schiariti, l’inventore del flash mob sulla lettura

marzo 18, 2010 in Interviste da Andrea Zucchini

schiaritiChi è Alberto Schiariti?

Sono un ragazzo di quasi 24 anni, perito informatico e da pochi mesi senza fissa… mansione. Ho lavorato per quasi 4 anni (da quando ne avevo 20) in un’azienda di consulenza & formazione, ma con il tempo mi sono mancati gli stimoli e gli sforzi che facevo per recarmi in ufficio sono diventati troppo pesanti, quindi ho mollato tutto e ho deciso di cambiare vita. Mossa difficile per il periodo in cui siamo, ma non avevo certo voglia di invecchiare in posti sbagliati perché “c’è crisi”, scusa che ormai serve per giustificare qualsiasi cosa. Non nego però che l’Alberto lettore deve indirettamente molto al lavoro che svolgevo, dato che a causa di esso viaggiavo più di 3 ore al giorno su treni e autobus, arrivando quindi a leggere in media più di 50 libri ogni anno. Leggi il resto di questa voce →

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