Prosodia notturna

marzo 25, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Francesca Santuccio

TIPOLOGIA NARRATIVA
Nel mezzo dei tumulti milanesi per la carestia del pane, Renzo scorge, tra la folla, la donna più bella che abbia mai visto. È Angelica, principessa del Catai, scappata dall’Oriente dopo un fulmineo e fallimentare matrimonio con il fante Medoro. Il giovane ne rimane folgorato, ma i doveri verso la promessa sposa Lucia lo tormentano.
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Edvard Munch, “La donna vampiro” (1893-94)

«Se mi vedesse Lucia, oh, quella povera, casta donna!». Rimuginavo parecchio sull’incontro avvenuto solo poche ore prima: avevo amato tutto di lei, dalla sua apparizione in fondo alla via, imbacuccata in quel mantello ruvido e sporco (ma quanto le stava bene!), alla maniera in cui, timidamente, si scostava per non urtare i passanti, allo scontro fatale, fino al suo capitombolo così aggraziato! Che estasi averla potuta toccare, aver udito la sua imprecazione, aver incrociato il suo sguardo! Tutto di lei aveva un che di magnetico.  Leggi il resto di questa voce →

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“La corrente”, capitolo 7

marzo 22, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

gabbianiGigliola cerebralmente si sentiva più distesa dopo l’invasamento repente di pochi attimi prima. Ora era l’acqua a strologare intorno ai suoi polpacci, compiva anelli debordanti e gorgogliava di bollette subito frante. Rodolfo ritornò allora a mirarla con uno sguardo adulto e bambino insieme, mai compiuto, tra il guardo e il non vedo. Lo attirava l’orizzonte lineare e stolido fra cielo e mare, nei suoi miraggi, ma si sentiva che pensava a Gigliola più che mai; era stata lei a proporgli la gita alla spiaggia, a riannodare un nodo d’amore che il tempo aveva sciolto da sé, che il tempo stesso ora riesumava in una forma nuova, pur sempre forma umana. Leggi il resto di questa voce →

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Il triste ricordo di un grande poeta

marzo 22, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Lorenzo Bissolotti

TIPOLOGIA NARRATIVA
Cosa succederebbe se Beatrice, anziché condurre Dante attraverso i cieli del Paradiso, si innamorasse di Virgilio e scappasse con lui nel profondo Inferno?

Dante_and_beatriceÈ una calda domenica in quel di Ravenna. Un piccolo bambino esce nella piazza del Duomo e si accovaccia a un emaciato signore che, triste e svogliato, conta sulla sua pelle il passare del tempo e con esso la sua sofferenza.

Una goccia cade sul braccio del bambino, che istintivamente alza gli occhi e scorge, dal naso importante di chi lo sorregge, un rivolo di pianto. Notando l’espressione incuriosita del bimbo, l’anziano canuto inizia a parlare del suo più grande dolore, più per sfogarsi che per informare.  Leggi il resto di questa voce →

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Renzo furioso

marzo 17, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Stefano Gatti

TIPOLOGIA NARRATIVA
Nel mezzo dei tumulti milanesi per la carestia del pane, Renzo scorge, tra la folla, la donna più bella che abbia mai visto. È Angelica, principessa del Catai, scappata dall’Oriente dopo un fulmineo e fallimentare matrimonio con il fante Medoro. Il giovane ne rimane folgorato, ma i doveri verso la promessa sposa Lucia lo tormentano.
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Arnold Böcklin, “Orlando Furioso”, 1885

Quel giorno Renzo non avrebbe mai pensato di avere altra preoccupazione che non fosse quella di salvarsi la pelle in mezzo al caos della rivolta. Questo prima di incontrarla. Nella sua vita gli era capitato di vedere di sfuggita nobildonne agghindate o giovani ragazze dalla genuina bellezza, ma la struggente emozione provata semplicemente incrociando lo sguardo della principessa del Catai era qualcosa di indescrivibile. È quel tipo di emozione che ti fa spegnere il cervello e mandare al diavolo ogni proposito preso precedentemente. Il matrimonio con Lucia non sembrava più tanto importante e l’amore che credeva di aver provato fino ad allora appariva adesso con un ricordo lontanissimo e sbiadito.  Leggi il resto di questa voce →

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Raccoglierai solo ciò che hai seminato

marzo 17, 2015 in Grammatica studentesca della fantasia, Racconti e poesie da Federico Peretti

TIPOLOGIA NARRATIVA
Cosa succederebbe se Beatrice, anziché condurre Dante attraverso i cieli del Paradiso, si innamorasse di Virgilio e scappasse con lui nel profondo Inferno?

lou-reed-2L’amore è un’ideologia totalitaria mi ha confessato circa sessant’anni fa Benito, prima di venire immerso nel lago infernale. E credo sia vero, da secoli non credo più a niente. Nemmeno ai silenzi distopici di Virgilio, quando gli chiedo di cantarmi l’eroismo di Enea o l’eroina di Lou Reed. «Fammi una cover di Perfect Day, ti prego, mi accontento del ritornello».  Leggi il resto di questa voce →

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“La corrente”, capitolo 6

marzo 6, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

Gabbiano sulla spiaggiaMarta, da libellula ligure che non subito afferra i concetti, soprattutto verbali, guardò, anzi fissò Gigliola come scoperta in un suo io che non conoscesse prima. Sentì vanificata la sostanza di quella mattinata in compagnia per trasformarsi in un’essenza, in un ente filosofico che qualcuna aveva istituito per incantesimo. Lì per lì desiderò fuggire ma la prese anche una sensazione di pace, di agnizione di un proprio sé che la indusse a rilassarsi: cominciò a sentire la sabbia sotto le ginocchia, l’odore del mare, il vento fra i capelli, a vedere gabbiani e ad ascoltarne i suoni striduli; soprattutto si accorse di Rodolfo e dei suoi occhi verdi, luccicanti, capì che quella luce che era in lui centrava con la luce del mare mattutino, era coincidente con la lucidità dell’aria brillante e aromatica; si sforzò di rivolgere un’accorata domanda a Gigliola immobile e profetica, ieratica e fissa, legata alla sabbia della quale sembrava conoscere il numero dei granelli. Leggi il resto di questa voce →

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“La corrente”, capitolo 5

febbraio 28, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

punta corvoQuei giorni non ancora estivi ma già caldi, teneri e giocondi, misteriosamente rosati nelle serate dolci se il cielo tiene il sereno, si proiettavano nelle iridi di Gigliola la misteriosa, Gigliola la candida e insieme disposta a rivedere il proprio passato, a reimmergersi in giornate così lontane da risultare nuove, così piacevolmente vissute decine di anni prima da essere rivisitate con la voglia dei sensi.

Gigliola era cambiata ma ritornava ai tempi illusi di una giovinezza marina, gioviale, elettrica insieme per ricordi di passioni. Altri tempi, altri lidi sentimentali, ma la spiaggia era la stessa, il mare era lo stesso, terribile se irato e tanto mansueto in quella domenica che ritornava ad essere luminosa dopo qualche giorno di nuvole in cielo. Leggi il resto di questa voce →

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“La corrente”, capitolo 4

febbraio 22, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

SarzanaSotto quei portici che preludono al piazzale degli autobus, Gigliola incontrò Rodolfo, un giovane impiegato del Comune, uscito dall’ufficio un momento per un gelato e per una boccata d’aria. Un po’ allampanato, serio ma non troppo, brizzolato nei capelli bruni e toscano più che ligure nell’accento, Rodolfo era sempre stato amico di Gigliola, e sentiva per lei quel sentimento di amicizia concreto e forte, di chi vuole aiutare l’altro e sente per l’altro amore e cortesia.

Rodolfo, mentre lei le si rivolgeva, teneva lo sguardo perso verso il vuoto, provava forse a contare i piccioni lì vicino; all’udire il suo nome si riscosse come da un torpore inusitato, come una luce lo riprendesse dal buio di una solitudine e lo illuminasse. Leggi il resto di questa voce →

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“La corrente”, capitolo 3

febbraio 12, 2015 in Racconti e poesie da Stefano Bottarelli

Sarzana-vicoloSarzana è cittadina di provincia, con quell’aria dimessa e insieme urbana della provincia italiana. Gigliola imboccò uno dei vicoli che portano alla stazione ferroviaria, voleva andare a vedere i treni. Vedere i treni era uno dei suoi gusti preferiti fin dall’infanzia, perché i treni conservavano qualche cosa di primitivo e tecnologico insieme, erano il risultato buono della rivoluzione industriale: mastodontici, roboanti, meccanici, e c’era anche la gente sui i treni, le persone, i viaggiatori, i fischietti dei capistazione, le valigie, i sottopassaggi, le antiche locomotive sorpassate e ancora in funzione, e poi i merci, la polizia ferroviaria: tutto ciò che ineriva al viaggio ferroviario, il viaggio per antonomasia, quello lungo, lontano, vero, partenza e ritorno, con sibili e cigolii di freni, respingenti, annunci ai passeggeri, biglietti da convalidare, signore sudate in ritardo, signorine sole e giovanotti in compagnia: ingredienti indispensabili del Novecento, soprattutto quello anteguerra, di certe cartoline dimenticate negli angoli dei cassetti. Leggi il resto di questa voce →

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Sono Vecchia!

febbraio 10, 2015 in Racconti e poesie da Roberta Basche

Anna Ancher, "Anna Edvig Brondum nella stanza blu", 1913

Anna Ancher, “Anna Edvig Brondum nella stanza blu”, 1913

Cammino lentamente, ho l’artrosi alle anche, forse anche alle ginocchia, ma il pomeriggio me ne sto comodamente seduta nella poltrona rossa, davanti al fuoco, a leggere un libro.

E’ uno di quei libri dei quali da giovane rimandavo sempre la lettura. Leggo e rileggo i classici. Per Don Chisciotte la vecchiaia è il momento giusto!

Accoccolato ai miei piedi, un bel gatto nero dal pelo soffice fa le fusa.

Nessuno mi costringe più ad uscire quando non voglio… l’affaticamento dovuto all’età, il mal di schiena, la tosse che potrebbe trasformarsi in polmonite.

Posso fare ciò che voglio. Invito un’amica, discorro con lei piacevolmente, beviamo un caffè senza dover guardare l’orologio. Leggi il resto di questa voce →

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