Manganelli, la recensione carnale
luglio 10, 2020 in Recensioni da Mario Baldoli
Incontrai per la prima volta Giorgio Manganelli a metà degli anni Settanta sulla terza pagina del “Corriere della sera”, la pagina più prestigiosa, quella della letteratura, che apparteneva a intellettuali, giornalisti prestigiosi, scrittori noti. Non ricordo il titolo del libro che recensiva, ma non ho mai dimenticato una splendida definizione di litote.
Ora che Adelphi ha pubblicato un primo corposo volume delle sue recensioni Concupiscenza libraria (p.450) a cura e con postfazione di Salvatore Silvano Nigro, capisco perché non ricordo il titolo di quel libro: perché Manganelli sceglieva un’opera come pretesto per incontrarne altre, un autore per incontrare altri autori, per spaesarsi nei sentieri delle osservazioni personali, in labirinti linguistici e richiami eruditi che davano i brividi. Infine, un periodo anguillesco sosteneva una lingua gravida di termini torti e desueti.
Teoricamente le sue erano recensioni, ma lui va definito piuttosto come scrittore di recensioni e vorrei sottolineare “scrittore”. Leggi il resto di questa voce →