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Guerra e pace: occhi aperti su un presente che ci riguarda

agosto 9, 2020 in Approfondimenti, Recensioni da Laura Giuffredi

Guerre_copertinaPartiamo dalla dedica di questo “Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo” (9^ edizione, Terra Nova Edizioni, sett. 2019): “A chi pensa, a ragione, che la buona informazione sia indispensabile per democrazia e pace”.

Ottima premessa. E questo volume è sicuramente un esempio di ottima, capillare informazione sul mondo d’oggi, alla voce “guerre e conflitti”, ma anche riguardo a “situazioni di crisi” genericamente intese, con un quadro sulle missioni ONU in corso. Con la precisa cartografia ed l’esauriente glossario di cui si correda, lo studio è una fonte sterminata di notizie, che ci consentono di prendere le distanze da pressappochismo e fake news.

Stiamo ai dati aggiornati al giugno 2019: le guerre in corso sono ben 30, tre in meno rispetto all’inizio del 2018; Algeria, Haiti e uno dei conflitti indiani sono diventati “zona di crisi” (cioè si è abbassato il livello di scontro) ; di tali “zone” se ne contano complessivamente 18.

Numeri comunque non da poco. Leggi il resto di questa voce →

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Manganelli, la recensione carnale

luglio 10, 2020 in Recensioni da Mario Baldoli

manganelli_copertinaIncontrai per la prima volta Giorgio Manganelli a metà degli anni Settanta sulla terza pagina del “Corriere della sera”, la pagina più prestigiosa, quella della letteratura, che apparteneva a intellettuali, giornalisti prestigiosi, scrittori noti. Non ricordo il titolo del libro che recensiva, ma non ho mai dimenticato una splendida definizione di litote.

Ora che Adelphi ha pubblicato un primo corposo volume delle sue recensioni Concupiscenza libraria (p.450) a cura e con postfazione di Salvatore Silvano Nigro, capisco perché non ricordo il titolo di quel libro: perché Manganelli sceglieva un’opera come pretesto per incontrarne altre, un autore per incontrare altri autori, per spaesarsi nei sentieri delle osservazioni personali, in labirinti linguistici e richiami eruditi che davano i brividi. Infine, un periodo anguillesco sosteneva una lingua gravida di termini torti e desueti.

Teoricamente le sue erano recensioni, ma lui va definito piuttosto come scrittore di recensioni e vorrei sottolineare “scrittore”. Leggi il resto di questa voce →

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Evviva il fancazzismo – Nostra intervista al prof. Marrone, aspirante pigro

giugno 30, 2020 in Interviste da Mario Baldoli

prof. Gianfranco Marrone

prof. Gianfranco Marrone

Il prof. Gianfranco Marrone, ordinario di semiotica all’università di Palermo, saggista e giornalista non è propriamente pigro e ozioso, ma vorrebbe esserlo. Un esempio, tratto dal suo libro è che anche Dio al settimo giorno riposò per l’eternità, però informò Eva che avrebbe partorito con dolore e costrinse Adamo a guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Ora, certamente l’eternità non è il tempo umano e, a dispetto della Bibbia, oggi molti lavorano anche la domenica.

Arriva il lockdown, un soffio di libertà per gli amanti divisi e un assillo per la ferocia dello smartwork, ma anche un impigrimento lento e dolce, addirittura bisognoso di cura psichiatrica, a dar retta agli addetti.

Intorno alla pigrizia si sono affrontati nel tempo molti scrittori, perchè tutti abbiamo a che fare con lei.

Per esempio, Bertrand Russel: Bisogna insegnare agli uomini a non far nulla: “se ciò accadesse davvero, non sarei vissuto invano”, e siccome buona parte dei lavoratori producono merci non necessarie, “l’etica del lavoro è l’etica degli schiavi”. (Elogio dell’ozio). Leggi il resto di questa voce →

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Non basta a Cassandra avere ragione. La previsione di un economista a Palazzo Chigi

giugno 16, 2020 in Approfondimenti, Recensioni da Mario Baldoli

Foto_Keynes_copertinaNella condizione virale in cui si trova il mondo, mentre tutti parlano del futuro, ecco che ne parlo anch’io. Ne parlo attraverso le teorie del più grande economista del Novecento, John Maynard Keynes e di chi oggi lo segue Joseph Stiglitz e Paul Krugman, in conflitto con le teorie affermatesi negli ultimi decenni del secolo, la “scuola di Chicago” con Milton Friedman e George Stigler

Tutti e quattro premi Nobel, perché un colpo va al cerchio e l’altro alla botte.

Le illusioni sono molte, ma poche le vie d’uscita: la più probabile, vaccino o no, è che tutto torni come prima con in più la solitudine del lavoro da casa: liberismo sfrenato, ricchi sempre più ricchi, mutui e azioni truffa, strada dritta alla catastrofe economica come nel 2008. I ricchi, per salvarsi dai poveri, già hanno circondato le loro ville e aziende da forze armate, i robot e l’Intelligenza artificiale trasformeranno in rivolte episodiche e violente quanto rimane di una classe di precari. Tornerà il laissez faire, le “mani libere” richieste dai “padroni”, almeno fin quando hanno bisogno dello Stato.

Altra strada la troviamo in John Maynard Keynes, che vedeva lontano, quindi non fu mai seguito e quando i governi lo prendevano sul serio, ciò avveniva anni dopo e in emergenze diverse. Leggi il resto di questa voce →

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Nella tragedia il non-rappresentabile è la spia della realtà: i Lager e la migrante Josefa

maggio 20, 2020 in Approfondimenti, Recensioni da Mario Baldoli

Copertina_sguardoNel film Austerlitz (2016) il regista ucraino Sergei Loznitsa mostra il Lager di Auschwitz diventato ora un sito turistico. I visitatori entrano nella camera a gas, una famigliola si fa fotografare con alle spalle l’insegna Arbeit Macht Frei. E’ avvenuto il capovolgimento del limite, il gioco si è impadronito dell’orrore.

Quasi in una previsione Elie Wiesel aveva scritto in La notte (1958), è il non rendersi conto, il non poter rendere conto dell’inferno di Auschwitz.

Cosa resta della memoria dei Lager? A parte pochi libri di storia (poco letti), come le immagini, i film hanno interpretato l’orrore?

Più di mezzo secolo fa, in Italia apparve Kapo (1960) di Gillo Pontecorvo, un film all’epoca considerato scandaloso, che fece conoscere i Lager e i loro deportati. Provocò mesi di discussioni. In Kapo l’orrore dominava lo schermo, diventava spettacolo. Ma è possibile, sessanta anni dopo mettere in spettacolo una tragedia? Leggi il resto di questa voce →

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Berlino-Mediterraneo: un gioco di specchi

maggio 7, 2020 in Architettura e urbanistica, Recensioni da Laura Giuffredi

Bredekamp_copertina

Il paradosso si rivela già nel titolo “Berlino città mediterranea. Il richiamo del Sud” (2019, Raffaello Cortina Editore) e l’autore Horst Bredekamp ci conduce a scoprire una vocazione antica, presente per molti secoli nella storia tedesca, a proiettarsi con nostalgia verso sud, verso il Mediterraneo, verso la culla della civiltà greco-latina.

Una civiltà fatta anche di architettura, naturalmente, per cui di forme, di spazi, di volumi, di vuoti e di pieni, di funzioni ed ornamenti.

Il dipinto allegorico di Friedrich Overbeck dal titolo “Italia e Germania” (1811-1828) potrebbe ben sintetizzare, dalla Neue Pinakothek di Monaco, questa Weltanschauung di lungo corso.

Come bene chiarisce l’autore “ Berlino non è scaturita dal nulla, bensì dai riflessi di specchi collocati al di là delle Alpi”. Leggi il resto di questa voce →

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Appunti per il 25 aprile 2020

aprile 24, 2020 in Approfondimenti da Marco Castelli

Bella_ciaoIl 25 aprile 2020 sarà il 75 anniversario della data scelta per ricordare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Si tratta d’una celebrazione che negli anni si è svolta con finalità diverse, che ha valorizzato discorsi differenti, che è stata celebrata con intensità variabile. Quest’anno non sarà una celebrazione come quelle consuete, non potendo che porsi in disparte rispetto a quel gioioso filo di memoria, a quel discorso continuo che contribuisce a disegnare la nostra identità ed a tessere idealmente la nostra bandiera nazionale. In un momento in cui un velo nero di silenzio copre le nostre strade e le nostre piazze non solo è sicuramente interdetto qualsiasi assembramento ma anzi stonato potrebbe risultare anche solo un qualsiasi ricordo di battaglie, di dichiarazioni, di ulteriori sfide da affrontare.

Nel tempo presente sembra che tutto lo spazio sia divorato dal senso di profonda ingiustizia della situazione attuale, che non può che interrogare angosciosamente anche coloro che non sono stati toccati dalla “peste”. Questa sensazione – la si chiami, se si vuole, “male” o mysterium iniquitatis – può essere talmente grave da sopraffare. Leggi il resto di questa voce →

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Crociera di San Luca: memoria di mali che toccarono tutto il popolo

aprile 16, 2020 in Architettura e urbanistica da Gloria Berardi

Gloria_Crociera di SAN LUCA 1 (1)Nel corso della storia si sono verificate numerose pandemie e questi eventi si sono manifestati con una certa ricorrenza nel corso dei secoli.

La prima grande pandemia mai riferita dalle fonti, risale alla storia greca nel 430 a. C. Si sono poi manifestate in epoca romana il vaiolo e la prima pestilenza: quest’ultimo flagello fece ciclicamente la sua ricomparsa fino al XX secolo, quando prevalsero e si svilupparono le pandemie influenzali.

Nel secolo XIII una grossa spinta alla realizzazione di hospitales, ospizi, ricoveri, fu la diffusione della lebbra, arrivata attraverso il Mediterraneo dall’Asia e dall’Egitto. Le comunità ospedaliere sorsero come luoghi di accoglienza e di cura per pellegrini, viaggiatori, malati, orfani, vecchi, vedove e per i poveri, ovvero tutti gli individui bisognosi di aiuto e di protezione, senza distinzione alcuna di ceto sociale. Nascono, nei monasteri e nei piccoli centri abitati, molteplici minuscole realtà assistenziali, una esigenza capillare per dedicare spazi deputati alla cura sopratutto durante le ondate epidemiche. Leggi il resto di questa voce →

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A prua della vita c’è una polena

aprile 8, 2020 in Approfondimenti, Recensioni da Viola Allegri

Magris_PoleneEra 1871 quando il vascello Primos si schiantò sulle rocce delle isole Shilly a ovest della Cornovaglia. L’unico superstite dell’equipaggio fu un marinaio italiano Vincenzo De Felice, che restò abbracciato alla polena che il mare aveva strappato alla nave. Qualche giorno dopo la rivide sulla spiaggia, spinta a terra dalle onde. Cosa passò allora nel suo cuore? Cosa passa nel nostro?

Quella polena era una bella donna pienotta con vasti seni sotto la fluttuante veste bianca, scrive Claudio Magris. De Felice la portò nel giardino di Tresco, una delle Shilly dove ora si trova un museo dedicato alle polene: Tresco, l’isola che è un gioiello di vegetazione tropicale grazie alla corrente del Golfo.

Scriveva Baudelaire: Sempre, uomo libero, amerai il mare!

Forse, ma chi naviga davvero, è per necessità servo e superstizioso, sfiancato dalle bonacce o schiacciato da una furia spietata, maledetto dalla vita, sincero nella sua promessa da marinaio, benefica icona da appendere alle coronarie per dimenticare la violenza del vento e delle onde, il terrore degli scogli, il freddo della morte. Leggi il resto di questa voce →

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Mazzarò è il re dei pusher e Dante un galeotto

marzo 14, 2020 in Recensioni da Mario Baldoli

Copertina SoniaCome si sa ma non si dice, Verga Giovanni né fu naturalista, verista, realista o altro, era – cercando sigle come fossero tartufi – soprattutto un simbolista.

I romanzi, i racconti – pensa alla Lupa o a Rosso Malpelo – sono simboli potenti.

E quel simbolo davanti al naso è evidente, forte, ma necessita di gente pratica, così come il grimaldello infilato sotto una serratura è in proporzione inversa al sonno del critico sopra una pagina.

Per venire al concreto: Verga fa arricchire ferocemente Mazzarò perché quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba.

La classe – siamo in un carcere – ha capito e romba. Poi quando legge che anche la roba pareva fatta per lui, il rombo cresce e conferma la certezza: Mazzarò è il re dei pusher. E ci andava forte anche Kafka, se è vero che in una notte scrive La metamorfosi. Leggi il resto di questa voce →

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