A Lisbona sulle orme di Pessoa

ottobre 22, 2016 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

IMG_1296Se Fernando Pessoa (1888-1935) potesse vedere la sua tomba, oggi, ne sarebbe probabilmente sorpreso. Le sue spoglie non giacciono più nel cimitero dei Prazeres, dove furono collocate nel 1935, anno della sua morte, ma nel monastero dos Jeronimos, dove furono traslate nel 1985, nelle cui mura riposano i grandi della Patria, Vasco da Gama e Luìs de Camões. Lui tra i grandi! Lui che, in vita, aveva lasciato trasparire ben poco di quella che si scoprirà, poi, come una vasta e multiforme produzione letteraria, trovata stipata in un baule. Lui, non laureato, che si era dedicato alla professione di modesto corrispondente estero, senza conquistarsi una scena pubblica, ed era stato un frequentatore di locali dove poter bere alcoolici senza regola, e che furono, in fine, la causa della sua morte a soli 47 anni. Di sé, nel 1915, aveva scritto «Se dopo la mia morte volessero scrivere la mia biografia, non c’è niente di più semplice. Ci sono solo due date – quella della mia nascita e quella della mia morte. Tutti i giorni fra l’una e l’altra sono miei». Leggi il resto di questa voce →

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Il segreto del tasso [6]

agosto 26, 2016 in Letteratura da Silvano Danesi

thumbnail_Sacerdote-druidoLo stavano aspettando da giorni, sin da quando le cornacchie in cielo avevano dato il segnale,  intessendo voli  sulla linea di sud ovest.  L’annuncio del suo arrivo era stato letto dai druidi di Bar Ailt nelle stelle e in certi segni che la sapienza antica aveva tramandato oralmente, sin dai tempi in cui la Dea Madre era venerata e rispettata con i suoi figli: quelli nascosti nelle sue viscere, quelli radicati nella sua carne e quelli affaccendati sulla sua superficie, nelle sue acque o nel cielo.

Le segnalazioni dei fuochi, che trasmettevano la notizia da triangolo a triangolo, sulla rete che congiungeva ai luoghi sacri, avevano confermato la notizia: Gwydd era in viaggio.

Le sacerdotesse avevano digiunato e scrutato nelle polle  d’acqua limpida, alimentata dalla fonte sacra, per seguirne i passi mentre, partito da terre lontane, in prossimità di un mare sconosciuto, attraversava monti e pianure, guadava fiumi, per portare a Bar Ailt la sapienza antica che avrebbe dato avvio ad una nuova stagione di prosperità.  Leggi il resto di questa voce →

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Il segreto del tasso [5]

luglio 23, 2016 in Letteratura da Silvano Danesi

calderoneLars Laurinn si strofinò gli occhi con le mani, si guardò di nuovo attorno con fare circospetto; si toccò la fronte. No, non aveva la febbre e si era alzato ben disposto, in pieno vigore. Cosa stava accadendo? La nebbia era ancora lì e, anzi, il suo mondo, quello nel quale la festa stava per iniziare, gli pareva meno colorato di prima, più grigio, più uniforme, mentre quella casa lassù prendeva colore, in una giornata di sole splendente. Il freddo, almeno così a lui sembrava, era uguale e costante; l’aria era frizzante. Non capiva. Sentiva i suoni dei cimbali e dei corni, il vociare della gente, ma non ne percepiva più così nettamente i contorni. Diede un’altra strofinata agli occhi, ma la situazione non cambiò. Da dietro la casa spuntarono tre persone.  Leggi il resto di questa voce →

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Il segreto del tasso [4]

giugno 6, 2016 in Letteratura da Silvano Danesi

danesi 4Lars Laurinn fiutava l’aria che entrava fredda e frizzante nelle sue narici.

La notte era stata ricca di presagi. Il nobile etrusco inspirava lentamente, lasciando che nel suo corpo con l’aria entrasse la vita del giorno ancora giovane.

Nel cielo terso del mattino, punteggiato da nubi leggere che il vento in quota faceva correre alte, oltre la cima dei monti, due cornacchie, gracchiando, volteggiavano in cerchio.

La Montagna di ferro segnava ad est il confine di un mondo che al turnot, addestrato da lunghi anni d’esercizio alla percezione delle realtà sottili e dei segreti più intimi della natura, destava sensazioni inquietanti.  Leggi il resto di questa voce →

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Il segreto del tasso [3]

maggio 2, 2016 in Letteratura da Silvano Danesi

tassoSul lato destro dei cerchi di pietra, Gabriele vedeva alcune figure. Nello scendere non aveva incontrato anima viva e si sorprese di quell’improvviso apparire di persone che si muovevano in fila. Sembravano donne, vestite d’azzurro, con uno scialle dello stesso colore sul capo. Che ci facevano a quell’ora e con quel freddo?

Gabriele chiamò Padre Nicodemo, sempre indaffarato con la bussola e gli chiese: “Le vedi? Chi sono?”. Padre Nicodemo ebbe un attimo di esitazione. Si guardò intorno e rispose con naturalezza: “Delle donne vestite d’azzurro che salgono, in fila, sul lato destro dei cerchi”.

La sicurezza della risposta durò un attimo. I due si guardarono e all’improvviso si resero conto che quanto stavano vedendo non apparteneva a questo mondo. La fila di donne era ben delineata, ma era avvolta da una strana trasparenza, simile a quella che si può notare in giornate particolarmente calde, quando l’aria sembra incresparsi e ondeggiare.  Irene, ignara di quelle presenze, si stava occupando dei sassi.  Leggi il resto di questa voce →

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Il segreto del tasso [2]

marzo 2, 2016 in Letteratura da Silvano Danesi

220px-Merlin_by_Louis_RheadGabriele aveva scelto un giorno speciale per riaprire lo scrigno e rendere noto il messaggio: Samain.

Facendo emergere antiche conoscenze che stavano sepolte nel suo inconscio, eredità di altre incarnazioni, aveva scrutato il cielo e quando Antares, in levata eliaca, aveva fatto capolino nel cielo diurno un attimo prima che il sorgere del sole ne impedisse la vista, aveva guardato sul suo I Phone una app che dava le lunazioni. Samain sarebbe arrivata puntuale nella notte di luna piena susseguente alla levata eliaca di Antares, all’imbrunire, perché per i druidi, il giorno cominciava dalla notte e il mese dalla luna piena.

La vulgata commerciale aveva ridotto Samain ad una penosa festa in maschera, che tradiva persino il suo nuovo nome: Halloween, contrazione popolare di All-saints-eve, vigilia di tutti i santi,  dovuto alla cristianizzazione dell’antica ricorrenza sacra pagana.  Leggi il resto di questa voce →

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Il segreto del tasso [1]

febbraio 2, 2016 in Letteratura da Silvano Danesi

danesi 1Gli echi del conflitto giungevano attutiti a La Roche, tranquillo villaggio immerso nel verde delle Ardenne, ora nel territorio del Belgio e un tempo parte della Gallia Lugdunense, patria dei Tricassini e dei Lingoni.

Gabriele si era rifugiato, con Helen, Aaron, Yvette e Desina a due passi dai boschi, così come aveva fatto, molti secoli prima Robin Hood per sottrarsi, rifugiandosi nella foresta, alla protervia feudale. Ora la protervia si stava scatenando nei campi di battaglia (boots on the ground, secondo le regole d’ingaggio moderne), nei cieli e sui mari.

L’Europa era sotto attacco dei terroristi islamici. Era la guerra. Una guerra feroce, diversa da ogni guerra del passato, perché diffusa ovunque.

La piccola comunità di amici si sentiva custode di antichi segreti e di antiche indicazioni per scoprirne altri; custode di una civiltà antica che poteva anche scomparire, travolta dagli eventi bellici e dalla “guerra santa” dell’estremismo islamico.  Leggi il resto di questa voce →

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Incontrare Primo Levi

gennaio 27, 2016 in Interviste, Letteratura da Mario Baldoli

primo leviHo incontrato Primo Levi trent’anni fa, nel 1986, l’anno prima della sua morte.

“Una capra dal viso semita” fu il mio primo pensiero vedendolo, tanto calligraficamente il suo volto corrispondeva all’immagine che avevo di lui. Da quell’incontro uscì un’intervista pubblicata da “Bresciaoggi” il 26 luglio con il titolo I fantasmi di Auschwitz.

Dal primo libro Se questo è un uomo (1947) all’ultimo I sommersi e i salvati (1986), che è anche il titolo di un capitolo di Se questo è un uomo, si conclude, in un percorso circolare, l’opera di Primo Levi. Leggi il resto di questa voce →

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Il ritorno di Vasco Pratolini, lo scrittore più umano

agosto 24, 2015 in Approfondimenti, Letteratura da Roberta Basche

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Vasco Pratolini, Forte dei Marmi, estate 1979 (foto di Luca Carrà)

Per il lettore che abbia affrontato la vita e le opere di Pratolini solo durante gli studi scolastici, spesso nelle poche pagine antologiche a lui dedicate, autore smarrito tra nomi più noti, leggere la raccolta di saggi Atti del convegno internazionale di studi su Vasco Pratolini, ed. Olschki riporta alla luce parole ed emozioni sepolte nella cantina della memoria.

E ripercorrendo con gli occhi gli scaffali della libreria alla ricerca di una sua opera che ricordo di possedere, sfilo Cronache di poveri amanti, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1960.

Ha cantato il gallo del Nesi carbonaio, si è spenta la lanterna dell’albergo Cervia. Il passaggio della vettura che riconduce i tranvieri del turno di notte ha fatto sussultare Oreste parrucchiere che dorme nella bottega di via dei Leoni, cinquanta metri da via del CornoLeggi il resto di questa voce →

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Viaggio in Armenia

luglio 8, 2015 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

Osip MandelstamIn Viaggio in Armenia (1930), di Osip Mandel’stam, ed. Adelphi, ho trovato il riscontro alle molte impressioni che mi si formavano nella mente quando, nel 2014, calpestavo quella terra pre-caucasica e ne scoprivo il paesaggio. Già negli anni Trenta lo scrittore scriveva: «Ovunque capitassi incontravo l’inflessibile volontà e la ferma mano del partito bolscevico. L’edificazione socialista sta diventando per l’Armenia una sorta di seconda natura». Per quel che mi riguarda, anche dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica, dismesse ormai le fabbriche dell’industria pesante, ho potuto vedere quanto condizionante continui ad essere il rapporto di dipendenza economica dell’Armenia dalla Russia, se non altro per l’obbligo a rifornirsi del gas che la Grande Madre vi riversa attraverso le più astruse tubature, i cui impianti modificano e deturpano vergognosamente il suo paesaggio.

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