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Dal silenzio di Roth esce un vecchio, delizioso romanzo

febbraio 8, 2014 in Recensioni da Mario Baldoli

 rothUn grande della letteratura del secondo Novecento, Philip Roth, ha deposto la penna. A 79 anni ha dichiarato a una rivista francese: Ho dedicato tutta la mia vita a scrivere sacrificando tutto il resto. Ora basta. L’idea di cercare di scrivere di nuovo è impossibile. L’ultimo suo romanzo è Nemesis, già tradotto in italiano.
Negli anni scorsi Roth si era dedicato a leggere i suoi autori preferiti e a confrontarli con i suoi libri. Non sappiamo chi abbia avuto la meglio in questa sfida, ma forse la vecchiaia o il silenzio di Roth dicono qualcosa in proposito.
Ora l’editore Einaudi propone un suo grande romanzo degli anni ’60, quasi richiamando quell’intervista di addio e in attesa di pubblicare l’intera opera.
Ecco quindi Quando lei era buona, terzo libro di Roth, più agile ma già ruvido come i successivi, sempre costruito intorno all’adolescenza, romanzo tanto forte quanto intelligente.

Lucy ha da sempre una certezza: non mentire con se stessa e con gli altri, non arrendersi mai di fronte all’opportunismo e alla viltà di chi la circonda. Leggi il resto di questa voce →

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Samer Issawi: la gioventù rubata [5]

febbraio 7, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

IMG_0250La famiglia Issawi vive a Issawiya, un sobborgo della periferia di Gerusalemme. Non ti è chiaro se sia stato il luogo a dare il nome agli Issawi o viceversa, ma poco importa. Il pullman sta per arrivare a destinazione, facendosi strada tra le viuzze strette e tra i bambini che bighellonano nella via, quando, improvvisamente, due ragazzini iniziano a tirare pietre contro il vostro autobus. Un sasso colpisce il finestrino proprio dove hai appena appiccicato il naso, per riuscire a scorgere qualche dettaglio dal vetro appannato da una pioggia incessante e torrenziale. Augurandoti che la Terza Intifada non abbia inizio proprio in quel momento, proprio contro di voi, ti chiedi se sia stata la vostra targa gialla israeliana a farli scattare (l’apartheid in Palestina non risparmia niente) o l’idea che qualcuno stia facendo turismo umanitario per poi riprendere la comoda vita di sempre, abbandonandoli in quella terra occupata che infrange ogni giorno il loro diritto all’infanziaLeggi il resto di questa voce →

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Samer Issawi: the stolen youth

febbraio 7, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi  Leggi il resto di questa voce →

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Jaques Villeglé e le “realtà collettive”

febbraio 1, 2014 in Arte e mostre da Laura Giuffredi

112Haussmann“Io intendo scultura, quella che si fa per forza di levare: quella che si fa per via di porre, è simile alla pittura” (lettera di Michelangelo a messer Benedetto Varchi, filologo e storico fiorentino).

Chissà se nella riflessione e nell’azione di Jaques Villeglé la dialettica cui alludeva Michelangelo secoli prima, e la sua concezione neoplatonica dell’arte, hanno trovato posto. Forse non consapevolmente, ma certamente nel visitatore tale suggestione può affiorare.

La mostra retrospettiva dedicata a Jaques Villeglé, in corso alla Galleria Agnellini di Brescia (visitabile in via Soldini 6/A fino al 5 aprile), si intitola “CINQUE” poiché, in quaranta opere, ripercorre i cinque anni di collaborazione dell’artista con la galleria stessa. Un’occasione non comune di accostare un artista vivente tra i più rappresentativi del cammino dell’arte contemporanea, espressione di un “nouveau realisme” che si è sviluppato dai primi strappi agli ultimi grafismi socio-politici, in una stralunata scrittura simbolica. Leggi il resto di questa voce →

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La grande scoperta: quattro inediti di Pirandello

febbraio 1, 2014 in Letteratura da Mario Baldoli

pirandello Sono quattro gli inediti di Pirandello, da pubblicare, rappresentare, aggiungere alla conoscenza che abbiamo di lui. Inediti risalenti agli ultimi otto anni della sua vita, scoperti nell’archivio di Guido Torre Gherson (Latisana, Udine) che fu il suo impresario nel periodo parigino del grande drammaturgo. Torre Gherson salvò tutto quanto poteva di lui: documenti, lettere, contratti e opere anche non finite. Perché Pirandello distruggeva quanto scriveva e non rappresentava, di qui la perdita di molti drammi e dell’epistolario, per non dir altro. Non era così solo per il nichilismo del suo pensiero, ma anche perché fidava nella “servetta sveltissima” della sua fantasia che gli fu accanto tutta la vita, vita intensa, nella quale fu anche pittore e musicista di talento, un altro aspetto della sua personalità poco conosciuto. Gli inediti sono stati “certificati” da un convegno di specialisti provenienti anche da Stati Uniti e Francia, diretto dal prof. Vincenzo Orioles dell’Università di Udine.

Essi sono tanto diversi quanto importanti per conoscere gli ultimi anni, poco noti, di Pirandello. Il primo, completo, è un musical pensato per il pubblico americano. Fu scritto in francese (1930) col titolo C’est ainsi e tradotto da un’americana che vi aggiunse delle liriche (in tutto vi sono 18 canzoni). Il nome inglese fu Just like that. Le musiche sono molto varie: Leggi il resto di questa voce →

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Voglio il mare non una pozzanghera

gennaio 30, 2014 in Recensioni da Piera Maculotti

L’ESPERIENZA DI LAURA PUPPATO NEL NUOVO LIBRO-INTERVISTA CON DANIELA BRANCATI

puppatoTenacia. Coraggio. Una sana dose di anticonformismo. C’è anche questo nell’impegno dell’imprenditrice veneta, oggi senatrice PD, Laura Puppato; tratti umani che hanno spinto la giornalista Daniela Brancati a voler conoscere meglio questa donna decisa, concreta, pacata. Dal dialogo e l’incontro esce il nuovo libro-intervista Voglio il mare non una pozzanghera (Dino Audino Ed. pp.96 € 10): una riflessione sul fare politica oggi attraverso la testimonianza di un’esperienza sul campo, intensa e positiva.

Per Laura Puppato la politica è empatia sociale, come titola il primo capitolo: l’impulso a difendere i valori, a preoccuparsi – e occuparsi – anche dei bisogni degli altri, è una precoce vocazione; con le lotte studentesche degli anni ’70 inizia l’apprendistato, prosegue con l’impegno ambientalista e con quello sindacale. Ma l’esperienza più coinvolgente e formativa è quella del volontariato: quattro anni, dal ’91 al ’95, nell’ex Jugoslavia, a tu per tu con l’atroce, Leggi il resto di questa voce →

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Percorsi paesaggi abbandoni nei versi di Giorgio Caproni

gennaio 27, 2014 in Album fotografici, Letteratura da Pino Mongiello

LUOGHI DELLA POESIA SULL’ORLO DEL SILENZIO E DEL VUOTO

1242289173-caproni_galluzzo_1[1]La rima del titolo è voluta. Il maestro elementare Giorgio Caproni la usava spesso con i suoi piccoli allievi. Durante la lezione suonava anche il violino (oggi custodito al teatro Goldoni di Livorno) per educare l’orecchio dei ragazzi alla voce magica dello strumento, ma anche alla melodia e, più in generale, alla dimensione della musica, fatta di ritmi, di pause, di riprese, di silenzi. Il suo primo insegnamento lo esercitò in Val Trebbia, negli anni Trenta, tra Loco di Rovegno e Fontanigorda, dove i boschi sono popolati di fate e di castagni, e dove conobbe il suo primo, luttuoso amore, Olga Franzoni, ma dove conobbe poi anche colei che fu la donna della sua vita, Rina Rettagliata, che sposò nel 1938. Caproni era nato nel 1912 a Livorno, città che gli rimarrà nel cuore insieme al ricordo della mamma Annina: «Come scendeva fina/ e giovane le scale Annina!/ Mordendosi la catenina/ d’oro usciva via/ lasciando nel buio una scia/ di cipria che non finiva…». La famiglia si era Leggi il resto di questa voce →

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Tel Aviv, Jaffa e i villaggi “scomparsi” [4]

gennaio 24, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna ZorzBandierina-Inglesei

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Tel Aviv, Charles Clore park. Un bellimbusto, con canottiera attillata e bicipiti in mostra, sta facendo jogging, seguito a ruota da una donna giovane e procace, con cuffiette alle orecchie. Ti chiedi, osservando la loro noncuranza, se sappiano di correre su un cumulo di rovine. Questo immenso parco, intitolato a un magnate appartenente alla comunità ebraica inglese, è stato infatti costruito sulle macerie di Al-Manshiyya, un moderno villaggio palestinese inaugurato a inizio Ottocento e raso al suolo nel 1948. Al-Manshiyya è uno dei tanti, troppi, paesi palestinesi cancellati dalla mappa per far posto allo Stato ebraico. Zochrot, che in ebraico significa “ricordare”, è un’organizzazione israeliana che riconosce la Nakba, ossia l’epurazione di massa ai danni dei palestinesi nel 1948, e che si batte per vedere riconosciuto il loro diritto al ritorno, sancito da una Leggi il resto di questa voce →

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Tel Aviv, Jaffa and the “vanished” villages

gennaio 24, 2014 in Palestina, Traduzioni da Anna Zorzi

Written by Sonia Trovato, translated by Anna Zorzi  Leggi il resto di questa voce →

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Bil’in, il villaggio della nonviolenza creativa [3]

gennaio 14, 2014 in Palestina da Sonia Trovato

Disponibile in traduzione inglese di Anna Zorzi Bandierina-Inglese

Bil'in

Si chiamava Bassem, che significa sorridere… ed era il modo in cui salutava tutti. Noi però lo chiamavamo “Phil”, elefante, perché aveva il corpo della taglia di un elefante, ma il cuore era di un bambino. In una terra dove perire per morte naturale rischia di diventare una chimera, ognuno ha i propri cari da piangere, i propri martiri da celebrare. Bil’in, villaggio di 1800 anime portato alla ribalta dallo splendido documentario Five broken cameras, non fa eccezione.

Il vostro tour in questo luogo simbolo della resistenza nonviolenta palestinese inizia proprio da questo singolare mausoleo, edificato per un attivista ucciso da una granata lacrimogena. Singolare perché, al posto dei fiori, sulla targa di Bassem vengono regolarmente deposti i lacrimogeni lanciati contro i manifestanti che ogni venerdì, da otto anni, si riuniscono a ridosso del muro per protestare contro la furia occupante israeliana. Otto Leggi il resto di questa voce →

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